La modalità di lavoro in Smartworking potrebbe diventare la regola post pandemia. La legge di conversione del decreto bilancio appena approvata contiene interessanti norme in materia.
Lo Smart working é al centro di molti dibattiti in questo momento storico perché determina cambiamenti sociali, oltre che attinenti all’organizzazione del lavoro, molto rilevanti.
Dal prossimo anno lo Smart working potrebbe essere al centro di una nuova riforma del lavoro.
Nel frattempo, la legge di conversione del decreto rilancio (in vigore da domani) prevede che i funzionari della Pubblica Amministrazione che svolgono mansioni compatibili con il lavoro da casa, continuino a lavorare in smartworking fino al 31 dicembre 2020. L’emendamento riguarda attualmente il 50% dei dipendenti pubblici.
Inoltre, dal prossimo anno e entro la fine di ogni anno, ogni pubblica amministrazione elaborerà il “piano organizzativo per il lavoro agile” (POLA), per estendere fino al 60% la platea dei lavoratori del settore pubblico che potranno lavorare da casa.
Inoltre, con la versione convertita del decreto é istituito presso la Presidenza del Consiglio un osservatorio del funzionamento e dell’organizzazione dello smartworking nel settore pubblico.
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Lo Smartworking come strumento per una nuova organizzazione aziendale ma anche famigliare
D’altra parte la scelta di estendere e incentivare lo Smartworking é connessa a quella di mantenere lo stato di emergenza fino al 31 dicembre.
Da un lato é un modo per incentivare l’operatività delle aziende, dall’altro ha a che fare con l’organizzazione delle famiglie che non hanno ancora alcuna certezza in merito all’anno scolastico 2020-2021.
Non a caso, dunque, i genitori con figli fino a 14 anni avranno diritto a lavorare in smart working a condizione che entrambi i genitori lavorino.
Oltre però ai decantati meriti del metodo lavorativo sul fronte ambientale é innegabile che a cambiare volto saranno anche le attività del Food and Beverage situate nelle città che convogliavano migliaia di lavoratori.
Le nuove esigenze ridisegneranno anche le realtà economiche che hanno sempre contato sul flusso dei pendolari così come la centralità della diffusione della rete wi-fi diventerà assoluta.
Di certo i nodi da sciogliere sono ancora moltissimi a partire da una regolamentazione più congrua che può adesso contare sull’esperienza e le falle che si sono evidenziate.
Uno su tutti il tema del diritto a disconnettersi e a conciliare la vita privata con il lavoro in modo efficace.
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