Per i frontalieri, soggetti che lavorano all’estero ma residenti in Italia, sarebbe in arrivo un bonus di 500 euro: questo quanto stabilito dal decreto n.34/2020.
A beneficiare delle misure economiche del Governo, poste in essere per far fronte all’emergenza Covid, sono stati sia lavoratori dipendenti che autonomi. Ai primi è stato poi concesso un ulteriore agevolazione, ossia la riduzione del cuneo fiscale.
Esclusi da ogni sorta di beneficio o tutela erano stati sino ad oggi i frontalieri, ossia soggetti che lavorano all’estero in Paesi limitrofi all’Italia ma sono residenti nel Bel Paese. Grazie alla conversione in legge, il 16 luglio, del Decreto n. 34/2020 il Governo avrebbe sopperito alla mancanza, disponendo in loro favore un contributo. Sul punto il testo normativo non specifica l’esatta cifra, ma è possibile ritenere che si aggirerà intorno alla stessa cifra erogata per i lavoratori italiani: tra i 500 ed i 600 euro.
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Bonus frontalieri: il contributo previsto in favore di chi lavora all’estero ma è residente in Italia
I frontalieri sono tutti quei soggetti che lavorano in Paesi limitrofi all’Italia, ma che sono residenti nel Bel Paese. Questi non avevano ricevuto ad oggi ricevuto nessun beneficio dopo l’emergenza Covid-19 che ha colpito l’Italia. Mancanza che aveva suscitato non poche tensioni, perché la maggior parte di essi sono appunto soggetti che vivono in Italia e sono per lo più pendolari, che quotidianamente superano la frontiera per recarsi ad esempio in Svizzera.
Siccome il rapporto ha sede all’estero, per questa tipologia di lavoratori non era stata disposta alcuna misura economica a sostegno. Con la conversione in legge del Decreto, però, anche a loro spetterà un contributo, come si legge nell’articolo 103 bis. Al momento non si conosce l’esatto ammontare della misura, tuttavia pare realistico supporre che si avvicinerà a quella disposta per le altre categorie aggirandosi tra i 500 ed i 600 euro.
I requisiti per ottenere il contributo sono i seguenti:
- Essere residenti in Italia;
- Prestare attività lavorativa in Paesi limitrofi, ovvero svolgere la propria prestazione in Paesi che hanno sottoscritto accordi con l’Italia;
- Non aver beneficiato di ulteriori bonus disposti in fase emergenziale;
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Al momento in Italia sarebbero oltre 80mila i frontalieri.
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