Inquinamento e allevamenti intensivi di prodotti caseari: la connessione

Una recente indagine ha rivelato che l’inquinamento, in termini di emissioni di gas serra, delle più grandi aziende casearie del mondo con allevamenti intensivi corrisponderebbe a quello dell’intera Gran Bretagna.

Latte
(Foto di Alexas_Fotos-Pixabay)

A rimarcare la stretta correlazione tra allevamenti lattiero-caseari ed inquinamento ci ha pensato la Lega Anti Vivisezione, citando uno studio titolato Milking the Planet (Mungere il pianeta) dell’Institute for Agriculture and Trade Policy. La nota associazione ha, infatti, voluto portare l’attenzione su un tema abbastanza sconosciuto, perché in pochissimi sanno quanto incidono le attività che operano nel settore caseario sull’inquinamento.

Le soluzioni sarebbero due, una riguarda le istituzioni l’altra i cittadini. Se da un lato, infatti, il problema maggiore risiederebbe nelle sovvenzioni agli allevamenti intesivi, dall’altro non bisogna dimenticare che le abitudini alimentari incidono sul mercato: più domanda, più offerta. Limitandone l’uso, quindi, si contribuirebbe anche ad una graduale diminuzione della produzione.

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Inquinamento ed allevamenti lattiero-caseari: la stretta correlazione

Natura pascoli
(Foto di milesz-Pixabay)

Le più grandi aziende lattiero-casearie del Pianeta produrrebbero le medesime emissioni di gas serra della Gran Bretagna. Tre anni fa i livelli inquinanti di queste attività avrebbero raggiunto quelli di un leader del settore carburanti.

Questo quanto emerso a seguito di un’indagine condotta dall’Institute for Agriculture and Trade Policy e titolata Milking the Planet. Uno studio che sposta l’attenzione su una correlazione spesso taciuta e su cui, invece, la Lega Anti Vivisezione vuole sensibilizzare.

Nonostante l’Accordo di Parigi relativo alle emissioni, nel settore caseario si sarebbe registrata un’impennata dell’11%, che tradotto significa l’equivalente dell’inquinamento prodotto da quasi 7 milioni vetture all’anno. Ma cos’è che incide così negativamente sulle rilevazioni? La presenza di mucche, sarebbero questi animali, tramite la produzione di metano a rendere cosi inquinanti questi tipi di allevamenti.

La colpa, ovviamente, non è degli innocui animali ma degli allevamenti intensivi. Proprio per tale ragione l’IATP avrebbe avanzato all’UE una drastica proposta: reindirizzare i fondi ad altre attività meno inquinanti e più sane.

Se questo però è l’impegno richiesto alle istituzioni, dall’altro c’è un invito ai cittadini. Consumando minor quantità di questi prodotti, afferma la LAV, di certo anche dal piccolo partirebbe un determinante contributo. Una teoria confermata da numerose ricerche pubblicate sulla riviste specializzate più famose del mondo.

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La LAV chiude con un messaggio chiaro e conciso: è noto e risaputo che gli allevamenti intensivi provocano danni all’ambiente. Tutti abbiamo il compito, seppur nel nostro piccolo, di incidere e cambiare le cose.

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(foto Pixabay)

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