Parla il padre di Evan, il bambino di 21 mesi morto a Modica, a causa delle percosse subite dal patrigno. «Avevo denunciato i maltrattamenti, ma nessuno li ha fermati».
Stefano Lo Piccolo, padre del piccolo Evan, morto a Modica lunedì 17 agosto, ha rilasciato un’intervista a La Stampa. Il padre del bimbo ha dichiarato di aver presentato nelle scorse settimane in Liguria, dove lavora, un esposto per maltrattamenti contro ignoti per lesioni del figlio.
A quanto pare Lo Piccolo era a conoscenza delle percosse subite dal bambino. Evan aveva dei lividi su tutto il corpo, documentati dalla nonna paterna tramite delle foto fatte dal cellulare. Inoltre, pare avesse problemi a camminare.
Ieri è stata fermata anche la mamma di Evan, la 23enne Letizia Spatola, per aver tollerato la violenza ai danni di suo figlio. Tra l’altro il patrigno e convivente della donna, il 30enne Salvatore Blanco, era già stato fermato dalla polizia per maltrattamenti in famiglia e omicidio.
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Il padre di Evan: «Perché nessuno li ha fermati?»
Per questo Stefano Lo Piccolo si chiede: «Perché nessuno li ha fermati?». Il padre di Evan era lontano dalla Sicilia per lavoro. Infatti, come dichiara nell’intervista rilasciata a La Stampa, è da poco partito da Genova per tornare a Modica: «Sto andando a vedere come hanno ridotto mio figlio. Lo hanno ammazzato, non sono riuscito a difenderlo perché ero lontano per lavoro. Ma pagheranno tutto», dice addolorato.
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E aggiunge: «Non so cosa sia successo, spero me lo dicano quelli che dovevano fermarli. Io dalle foto che mi ha mandato mia madre ho capito che Evan non stava bene, quei segni sul faccino erano troppo evidenti. Mi chiedo come abbiano fatto gli altri a non notarli. Perché la famiglia della mia ex compagna non ha fatto nulla per fermare quell’orrore? Perché i servizi sociali sono rimasti fermi?».
Ora tocca alla procura di Siracusa stabilire chi sono i responsabili. Ma la giustizia non porterà indietro la vita del piccolo Evan.
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