Letti pieni nel reparto di terpia intensiva dell’Ospedale Cervello di Palermo. Il direttore si sfoga sulla gestione dell’emergenza Covid.
L’Ospedale Cervello di Palermo ha terminato i posti letto in terapia intensiva. Decisamente “non un buon segnale” commenta Enzo Farinella, direttore del reparto malattie infettive, ai microfoni di Tgcom24. Secondo il medico, in questo momento siamo più preparati che in primavera, ma è necessario evitare che la situazione degeneri ulteriormente. La Sicilia in particolare, dice, non aveva ancora avuto un impatto del genere sulle proprie strutture sanitarie.
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Covid, lo sfogo del medico sulle terapie intensive
“Non eravamo abituati a questo trend in Sicilia” spiega Enzo Farinella, direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Cervello di Palermo. “È un dato che va adeguatamente governato grazie alla previsione di posti letto“. Nonostante le terapie intensive piene, infatti, l’Ospedale ha saputo far fronte all’emergenza grazie a misure prese nei mesi estivi. Proprio quei mesi -dice ancora il medico- in cui le persone hanno abbassato la guardia, andando incontro al rischio di contagio. “Gli attuali contagi sono la conseguenza degli spostamenti di ferragosto” specifica. Questo contagio di massa, arginato con il blocco totale del paese (ed il conseguente contenimento del virus in aree ben delimitate) rischia ora di far scoppiare una seconda ondata di Covid-19.
“Molti portatori sono asintomatici e dunque completamente inconsapevoli” ribadisce Farinella, dato che la gente tende a dimenticarlo. “Mentre queste [le persone rianimate in terapia intensiva] sono le infezioni sintomatiche frutto degli ultimi quindici/venti giorni di spostamenti”.
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