Torino, sindaco Appendino condannata a 6 mesi. Il processo si riferisce alla mancata apposizione al bilancio di un debito di 5 milioni
Il sindaco di Torino Chiara Appendino è stata condannata a 6 mesi per falso ideologico. Non ha dichiarato nel primo bilancio della sua amministrazione un debito di 5 milioni maturato dalla città nei confronti della società Ream. Assolta invece dall’accusa di falso, e abuso d’ufficio. “Porterò a termine il mio mandato da sindaco. Come previsto dal codice etico – ha dichiarato – mi autosospenderò dal Movimento 5 stelle”. E’ il codice etico del movimento per il quale Chiara Appendino non potrà più ricandidarsi alla guida della città. Una candidatura che era stata ventilata dal Movimento che non trovava ancora l’accordo del pd. Un accordo che si troverà perchè le parti politiche hanno deciso di scendere in campo insieme anche nelle elezioni locali.
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E’ il cambio di marcia annunciato dai vertici dei due partiti. Un’alleanza di governo che si riflette anche a livello locale. Una scelta che il Movimento chiarisce di attuare in base ai nomi dei candidati che saranno condivisi. Questo spiega la mancata alleanza delle attuali regionali in corso. Su 7 regioni soltanto in Liguria si è realizzata l’alleanza. Mancanza di condivisioni sui nomi dei candidati da parte del Movimento che non se l’è sentita di sostenere governatori che fino a ieri nei vari consigli regionali criticava anche aspramente.
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Intanto la mancata alleanza produrrà la vittoria del centrodestra. Unica certa di vincere è la Campania per il centrosinistra. Su Puglia e Toscana c’è un testa a testa incredibile, specie in terra pugliese. Giani dovrebbe farcela, anche se sul filo di lana, in Toscana.
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