Nuove rivelazioni emergono su Antonio De Marco, il giovane accusato dell’omicidio della coppia di fidanzati Eleonora Manta e Daniele De Santis avvenuto a Lecce: a parlare la nonna di lei ed un coinquilino dell’accusato.
Un omicidio brutale, eseguito con una ferocia inaudita, quello consumatosi a Lecce nella notte tra il 21 ed il 22 settembre. A perdere la vita una coppia di fidanzati: Eleonora Manta e Daniele De Santis. Dell’efferato crimine, invece, accusato è un giovane infermiere Antonio De Marco, reo confesso ed attualmente in stato di fermo.
Numerose le notizie che si susseguono sul caso e sulla vita dell’assassino. Le ultime rivelazioni sulla sua vita privata sono giunte da un coinquilino, a cui si aggiungono delle ipotesi avanzate dalla nonna di Eleonora Manta.
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Omicidio Lecce, vita privata di Antonio De Marco: parlano la nonna di Eleonora ed un coinquilino
In diverse occasioni e contesti hanno parlato del reo confesso Antonio De Marco, la nonna di Eleonora Manta ed un suo amico. La donna, ospite a Pomeriggio Cinque, distrutta dal dolore ha parlato dapprima della nipote, di Daniele De Santis, e dell’immenso ed incolmabile vuoto che la loro morte ha lasciato nel suo cuore. “L’ho cresciuta. Non si può realizzare una morte come questa: un incidente è un incidente, come anche una malattia. Ma perché i ragazzi erano troppo felici? È follia. Loro erano innamorati e noi siamo addolorati per entrambi, non solo per Eleonora “.
La nonna della vittima ha poi proseguito avanzando una sua ipotesi. Ad avviso dell’anziana donna, Antonio De Marco era innamorato di uno dei due: “Ritengo che nella sua mente era innamorato di Eleonora o di Daniele“.
Un’affermazione che si unisce alle dichiarazioni rilasciate da un amico, nello specifico un coinuilino del reo confesso. Quest’ultimo, sentito dai microfoni della trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete Quattro, ha affermato: “Antonio, stava iniziando a capire, a mio avviso, di essere gay. Era molto chiuso, perché stava iniziando a capire qualcosa di lui. Lo vedevo come un ragazzo religioso, che magari reprime la sua natura omosessuale, ma nulla mi faceva pensare ad un omicidio“. Dichiarazioni, dunque, riguardanti la vita privata, la sessualità, del reo confesso che tuttavia, sono state smentite dagli inquirenti. Nello specifico, riporta la redazione di Fanpage, sarebbe stato Paolo Dembech, comandante dei Carabinieri, ad affermare che dagli atti di indagine De Marco non risultasse essere gay.
Ricostruzione della scena del crimine, per il GIP “spietata efferatezza”
Un reo confesso Antonio De Marco, che alla vista delle foto della scena del crimine non avrebbe mostrato freddezza ma anzi, avrebbe accusato malessere manifestatosi con conati di vomito. Il Giudice che ha convalidato la custodia del 21enne ha affermato che l’accanimento di De Marco sui corpi, il quale ha sventrato un cadavere ed appeso i relativi resti sulla porta di ingresso sarebbe un chiaro segno dell’efferatezza e della malvagità che inevitabilmente portano al configurarsi di una circostanza aggravante a lui contestata.
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De Marco, lo si ricorda, aveva redatto degli appunti in cui parlava di una “caccia al tesoro” che con ogni probabilità avrebbe voluto mettere in scena utilizzando i diversi pezzi del corpo delle vittime.
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