Continua l’interrogatorio a De Marco. L’infermiere ha spiegato perché avrebbe ucciso i due fidanzati, Daniele De Santis e Eleonora Manta
“È stato un mix di tante cose. A volte venivo assalito da crisi di rabbia, avevo crisi in cui scoppiavo a piangere all’improvviso. Mi sentivo solo. Come vuoto e solo, e non riuscivo a controllare i pensieri”. E’ uno dei passaggi dell’interrogatorio reso da Antonio De Marco, il 21enne reo confesso dell’omicidio dei due fidanzati Daniele De Giorgi ed Eleonora Manta. Il giovane, secondo quanto apprende NewsMediaset, avrebbe detto di aver premeditato il duplice delitto “già da agosto, quando vivevo con loro”.
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Omicidio Lecce, le parole del killer
Sono parole toccanti quelle del giovane infermiere, Antonio De Marco, assassino dei due fidanzati, Daniele De Santis e Eleonora Manta. Nessuna spiegazione logica sul movente del duplice omicidio. “Quel giorno non sono riuscito a fermare i miei pensieri” – ha spiegato – “Sarà stato dettato tutto dalle crisi che ho avuto quel giorno – ha detto al gip – e mi sono deciso a farlo. Alle volte riuscivo a fermare i miei pensieri, sia quelli autolesionistici sia quelli magari rivolti ad altri. Quel giorno no”. Il ragazzo parla appunto di queste crisi che lo colpiscono molto spesso e ciò è quello che viene riportato anche nel verbale dell’interrogatorio. Il giovane spiega la situazione e allude anche a gesti autolesionisti, mostrando una cicatrice su una delle caviglie. Un’ustione che a suo dire si sarebbe procurato con la lama di un coltello.
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“Ci sono stati dei momenti – ha detto ancora – in cui magari sono stato tentato di rubare magari qualche farmaco dall’ospedale, ma non l’ho fatto. Ho preso solo una scatola di Xanax. Forse per uccidermi, per farmi del male”.
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