Morta a 3 anni per le botte del patrigno: chiesto il rinvio a giudizio anche per la madre Juana Francisca
La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Juana Francisca, la madre della piccola Samantha, la bimba di soli tre anni morta a Calambrone, in provincia di Pisa, per le botte e le sevizie del patrigno, Tonino Krstic. Ora quest’ultimo è condannato all’ergastolo. La Corte d’Assise d’appello ha aggravato la pena di primo grado che era di 12 anni. Ora anche per la donna, la madre della piccola, è stato chiesto il rinvio a giudizio. La donna è responsabile di omicidio volontario e non del solo reato di maltrattamenti. Ciò perchè la donna non ha chiamato aiuti mentre l’uomo prendeva a frustate la piccola. Avrebbe potuto evitare il peggio con il suo intervento. La donna è stata ascoltata per ore dai carabinieri del nucleo investigativo guidati da Michele Cataneo e del medico legale Alessandro Bassi Luciani.
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Bimba morta a 3 anni, verso il giudizio anche la madre
Nelle tre ore la mamma di Samantha ha raccontato molto. “Tonino – ha rivelato Francisca – era diventato ormai una furia. Da giorni la bimba aveva febbre e tosse, stava male, ma non voleva che la donna la portasse in ospedale, perché altrimenti sul corpo i medici avrebbero riscontrato i segni delle violenze: cinghiate, schiaffi, calci, bastonate. Le avevo rasato i capelli per evitare che continuasse a strapparglieli”, ha raccontato Francisca. Un racconto raccapricciante, che lascia senza parole di quanta violenza si può sprigionare contro una bambina indifesa. Oltretutto, dal racconto della donna è emerso anche che i carabinieri si erano recati già presso la baracca per cercare il fratello minore del serbo aguzzino che non stava andando a scuola da tempo.
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La donna ha affermato che hanno visto che in baracca c’era lei e una bambina. Il Comune, invece, ha dichiarato che dalle carte quella baracca risulta vuota dal 2011.
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