In molti campi di calcio o calcetto il terreno è di erba sintetica. Soprattutto nei campi di squadre che militano in categorie minori; nei dilettanti sono molto rari a causa dei costi, ma il suo inizio non fu con lo sport del calcio.
Per vedere la prima erba sintetica su un campo di calcio dobbiamo tornare indietro agli anni ’60. Fu utilizzata nel Texas (USA) e precisamente allo Stadio Astrodome di Houston. Era uno stadio già all’avanguardia per l’epoca considerato che era già dotato di una cupola per proteggere gli spettatori sugli spalti dalle temperature alte e dagli sciami di insetti che in quella zona erano presenti.
Questa soluzione era stata adottata in quanto il prato di erba naturale con la copertura della cupola avrebbe risentito nella crescita e ci sarebbe voluta una manutenzione addizionale. I limiti di questa soluzione in quegli anni erano molti e questa soluzione venne definita ‘erba sintetica di prima generazione’. Nei successivi due decenni, l’erbetta sintetica ebbe una notevole evoluzione e venne definita ‘erba sintetica di seconda generazione’ e l’utilizzo venne applicato soprattutto nei campi di hockey. L’applicazione nei campi di calcio e calcetto era molto rara in quanto l’intaso della sabbia per mantenere il manto e i fili d’erba diritti risultava molto abrasivo al contatto con la pelle.
Negli anni ’90 ci fu una ulteriore evoluzione, quella definita ‘erbetta di terza generazione’ con materiali innovativi e soluzioni alternative. La nuova erba era prodotta con un manto di 40 mm e con le fibre estruse singolarmente ed il materiale polietilene, che sostituì il precedente di prolipoprilene.
Negli anni duemila il manto fu nuovamente innovato: arrivò ad avere uno spessore di 60 mm, grazie all’aggiunta di uno strato di intaso costruito con granuli di gomma e definito ‘prestazionale’ in quanto ammortizza gli shock e consente alle fibre di restare dritte.
Il miglioramento del prodotto, la riduzione di costi di installazione e manutenzione consentono una migliore performance che ha portato molte federazioni maggiori, sia nazionali che internazionali, a certificare i campi per disputare gare ufficiali.
Gli sport che oggi si svolgono su campi in erba sintetica sono notevolmente aumentati rispetto all’inizio. I campi da tennis, se non sono in terra rossa o cemento, sono in erba sintetica (soprattutto in Italia). Molti campi da golf sono in sintentico in quanto la manutenzione è decisamente meno costosa e più agevole. Il calcio in tutte le sue sfacettatture a cinque, a sette ed a undici, prevede l’utilizzo di questa tecnologia per il manto di gioco. Infine, il sintetico è molto utilizzato anche nei campi di hockey e rugby.
In molte situazioni, oggi, vengono utilizzati anche negli ‘indoor’ poiché il suo utilizzo all’interno di palloni pressostatici o con strutture in metallo non comporta alcun problema.
Come detto in precedenza, il materiale utilizzato attualmente è il polietilene, un materiale flessibile che non crea problemi né abrasioni importanti al contatto con la pelle. E’ un materiale termoplastico che viene utilizzati in molteplici occasioni e in innumerevoli ambiti.
L’intaso che viene inserito nel primo strato è un composto di sabbia silicea e granuli di gomma ed è introdotto nei fili di erba che compongono il manto. Tutto ciò dà la possibilità di utilizzo anche nei mesi invernali, in quanto la struttura è stata studiata per un maggiore drenaggio dell’acqua. A questo proposito, in fase di realizzazione del manto sintentico, il sottofondo dovrà essere trattato prima dell’apposizione del manto stesso.
Le fibre dei fili di erba, anche se calpestati ritornano sempre diritte in quanto viene utilizzata la resilienza, caratteristica che favorisce la posizione eretta, oltre ad una manutenzione non costosa che consiste in una spazzolatura periodica del campo (attività da effettuare oltre alla normale manutenzione ordinaria).
I rotoli di erba sintetica sono di dimensioni variabili in base alle necessità. Infatti la lunghezza e la larghezza può variare in base alla richiesta dai 3,75 metri ai 4,10 metri. Le linee di gioco sono composte dal medesimo materiale delle fibre di manto al fine di dare una maggiore uniformità ed omogeneità.
Le fibre possono avere dimensioni di altezza diverse in base alle necessità, al campo di gioco per il quale viene adottato ed alle sollecitazioni alle quali verrà sottoposto. Ad esempio per un campo di calcio vige la necessità dello scorrimento veloce della palla e la regolarità dei suoi rimbalzi mentre nel rugby la priorità viene data all’assorbimento degli shock.
L’installazione di un campo sintetico ha un costo iniziale maggiore rispetto ad un campo di erba naturale. Tuttavia i costi di manutenzione sono molto inferiori, oltre al vantaggio della possibilità di utilizzo in qualsiasi condizione atmosferica. Pertanto è possibile affermare che un campo in erba sintetica è decisamente più conveniente rispetto al manto naturale.
Per dare una maggiore elasticità e durata al terreno di gioco, in alcune situazioni si potrà verificare la possibilità di aggiungere un tappeto elastico subito prima dello strato del manto di erba sintetico, dopo aver effettuato dei test richiesti sul terreno di gioco dove sarà installato il campo in erba sintetica.
Nei campi di calcetto, il terreno richiede un risposta biomeccanica di alto livello per soddisfare sia l’interazione pallone-superficie che giocatore-superficie.
Fonte: https://www.calciostyle.it
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