Il Parlamento europeo sosterrà in modo netto il divieto della plastica monouso nel tentativo di affrontare l’inquinamento nei mari, nei campi e nei corsi d’acqua.
Secondo la direttiva proposta, articoli come cannucce di plastica, tamponi di cotone, piatti di plastica e posate monouso verranno vietati entro il 2021 e il 90% delle bottiglie di plastica riciclate entro il 2025. La proposta di legge ha avuto 571 voti favorevoli e 53 contrari. I deputati laburisti hanno garantito che il Regno Unito rispetterà la volontà del Parlamento europeo anche dopo la Brexit.
Gran parte dei rifiuti di plastica si depositano nell’oceano e ci vogliono secoli affinché essa si degradi completamente. Gli articoli monouso leggeri sono tra i più problematici perché possono viaggiare facilmente su lunghe distanze, liberando tossine lungo il percorso che danneggiano la flora e la fauna marina.
Gli stati dell’UE devono ancora appoggiare la direttiva prima che diventi legge, ma autorevoli fonti della commissione parlano di un diffuso ottimismo che questo piano d’azione si muoverà molto rapidamente.
Dopo il voto parlamentare europeo, il commissario per l’ambiente Karmenu Vella ha dichiarato: “Oggi abbiamo fatto un passo avanti verso l’eliminazione dei più problematici prodotti in plastica monouso in Europa. Questo è un chiaro messaggio che l’Europa è pronta a intraprendere un’azione decisiva e coordinata per ridurre gli sprechi di plastica e guidare gli sforzi internazionali per rendere i nostri oceani privi di questo materiale tossico”.
Insomma, l’Europa dimostra ancora una volta una posizione di leadership dal punto di vista della sensibilità ambientale, specie se si considera un panorama internazionale dove la sensibilità su queste tematiche sembra essere a dir poco latente: dagli Stati Uniti fino all’Oriente, l’approccio alla questione green è vittima, purtroppo, di interessi, di giochi di forza e anche di una cultura che non ha nel proprio Dna la tutela dell’ambiente.