Tecnologia e inquinamento, un binomio sempre più radicato nella società moderna. I rifiuti elettronici continuano ad accumularsi all’interno delle discariche a discapito dell’ambiente. Nella loro battaglia quotidiana per combattere il cambiamento climatico, gli ambientalisti sembrano aver totalmente dimenticato questo grosso problema. Intanto nei paesi in via di sviluppo, i rifiuti elettronici continuano ad essere sepolti o bruciati illegalmente, con effetti tossici a dir poco devastanti per la popolazione.
Definita con il nome E-Waste, questa tipologia di rifiuti viene creata da tutti quegli apparecchi elettrici ed elettronici di scarto. Sono nel 2018, nel mondo ne sono stati prodotti circa 50 milioni di tonnellate. Un nemico subdolo e silenzioso, che agisce grazie alla dabbenaggine di ambientalisti e rappresentanti politici, il cui sguardo è attualmente rivolto ad altro.
La colpa è anche dei produttori: i loro prodotti sono concepiti per avere una durata limitata, con conseguente aumento degli sprechi. L’ingordigia economica a discapito della salute umana.
Per fortuna, qualche organizzazione ambientalista si è ridestata dal torpore e ha puntato il dito contro le aziende tecnologiche, affermando che esse stanno rendendo sempre più difficile e costoso riparare i vari apparecchi elettronici. Di fronte a costi di riparazione elevati, un utente preferisce acquistare un prodotto nuovo, che spesso costa meno della riparazione stessa.
Di conseguenza, le costose riparazioni di molti dispositivi elettronici hanno sviluppato nelle persone la cultura “usa e getta”. Altri lo fanno a prescindere da un guasto, soltanto perché vogliono acquistare un nuovo modello con caratteristiche più allettanti. Senza aver la minima cognizione di come smaltire correttamente questi apparecchi, li gettano come comune spazzatura.
Quali sono gli effetti nocivi dei rifiuti elettronici? Negli esseri umani possono provocare malattie respiratorie e celebrali, possono danneggiare reni, cuore, fegato e persino i sistemi nervoso e riproduttivo. Secondo le Nazioni Unite, gli apparecchi elettronici a batteria o a corrente elettrica come telefoni cellulari, laptop, TV, frigoriferi, giocattoli elettrici, ecc. contengono sostanze chimiche tossiche come litio, mercurio, piombo, ecc. le quale, se smaltite in modo improprio, possono penetrare nell’ambiente. Tali sostanze chimiche sono cancerogene per l’uomo.
Lo smaltimento abusivo di rifiuti elettronici inquina i corsi d’acqua, utilizzati non solo dagli esseri umani per le coltivazioni ma anche dagli animali sia da fattoria che allo stato brado. Inoltre, bruciarli non provoca altro che il rilascio nell’atmosfera di gas tossici che possono causare malattie respiratorie.
Una situazione che definire preoccupante è un eufemismo. Senza l’intervento deciso delle istituzioni politiche mondiali, il continuo accumulo di rifiuti elettronici in una società sempre più tecnologica potrebbe causare un disastro ambientale e umano di proporzioni apocalittiche.