Uno studio iniziato prima dell’avvento del nuovo millennio mirava a rispondere ad un importante quesito: l’esposizione a ftalati, parabeni e altri fenoli può causare la pubertà precoce nelle ragazze?
Circa 340 donne incinte vennero utilizzate come fonte di studio nel 1999-2000 ed i loro bambini monitorati attentamente per stabilire l’inizio della pubertà. Anche in una ricerca precedente erano stati rilevati livelli importanti di queste sostanze chimiche nei corpi di oltre il 96% delle donne sottoposte ad attenti esami.
Questo studio, condotto da un’équipe di ricercatori dell’Università della California, non ha riscontrato effetti sulla pubertà dei giovani maschi. Ma nelle parole dell’autrice principale dello studio, la dottoressa Kim Harley, nulla fa dormire sonni tranquilli: “Abbiamo trovato prove che alcune sostanze chimiche ampiamente utilizzate nei prodotti per la cura personale sono associate alla pubertà precoce nelle ragazze”.
“In particolare – ha aggiunto – abbiamo scoperto che le madri avevano alti livelli di due sostanze chimiche durante la gravidanza. Una è il dietilftalato, usato per la fragranza, e l’altra è il triclosan, un agente antibatterico presente in alcuni saponi e dentifrici. Queste donne hanno figlie entrate in pubertà prima del dovuto. Stessa cosa è accaduta a ragazze di nove anni, nei cui corpi sono stati riscontrati livelli di parabeni oltre la soglia. In poche parole, negli ultimi decenni l’età della pubertà per le ragazze è stata sempre più anticipata”.
Lo studio ha scoperto un evento sconcertante: ogni volta che la concentrazione di una sostanza chimica nell’urina della madre si raddoppiava, l’inizio della pubertà si spostava temporalmente prima e ad un ritmo costante. Dimostrare tutto questo aiuta a sostenere l’ipotesi che le sostanze chimiche causino o contribuiscano alla pubertà precoce.