La legalizzazione della canapa negli Stati Uniti a fine 2018 ha fatto esplodere il settore industriale: entro 2026, il valore stimato è di 13 miliardi di dollari. La canapa, oltre ad essere conosciuta come derivata dei prodotti CBD, ha importanti implicazioni per l’abbigliamento sostenibile.
La prima azienda a muoversi in questa direzione è stata la Levi Strauss & Co. Nel mese di marzo, è iniziata una collaborazione con la Outerknown che vede la produzione di jeans e giacche mediante l’utilizzo di una miscela di canapa al 69% e di cotone al 31%. Una iniziativa importante poiché la canapa (pianta di cannabis con poche tracce di THC psicoattivo) utilizza meno acqua e sostanze chimiche rispetto al cotone.
Il problema è che la lavorazione è più complicata. Mentre le fibre di cotone vengono ricavate da un batuffolo che si trova sopra una pianta, le fibre di canapa provengono da un tronco alto e robusto. Siccome la fibra è più lunga, rigida e ruvida, la Levi’s ha trovato un modo per renderla più morbida ed in grado di fondersi con il cotone, naturalmente utilizzando meno acqua.
Il progetto non si limiterà a creare solo qualche capo d’abbigliamento di fascia altra con la canapa. L’intento dell’azienda è quello di trasformarlo in uno standard completo, che in futuro potrà essere utilizzato per qualsiasi cosa. Ecco perché la Levi’s continuerà a lavorare per migliorare la qualità della canapa-cotone, finché non arriverà a produrre indumenti che siano quasi al 100% di canapa ma dove il cotone si senta ugualmente.
L’azienda vede necessario l’utilizzo della canapa come alternativa al cotone in quanto l’accesso all’acqua dolce per la coltivazione e trasformazione di quest’ultimo non è soltanto costoso, ma ha un impatto sull’ambiente veramente notevole.