E’ arrivato il momento di generare consapevolezza sul problema globale dello spreco di cibo ed offrire idee nuove alle persone su come ridurre la quantità di cibo buttata nella spazzatura.
Dopo l’acqua, il cibo è fondamentale per la vita. Senza, gli esseri umani morirebbero. In effetti, accade spesso in alcune parti del mondo, soprattutto nel terzo mondo, dove scarseggia su base giornalieri. Per questo motivo, lo spreco di cibo può essere considerato un crimine.
Alcuni recenti dati hanno evidenziato come 1/3 del cibo prodotto per esser consumato finisca per essere scartato. Si parla di circa 1,3 miliardi di tonnellate all’anno, con un valore che sfiora i 31 miliardi di dollari.
Spreco di risorse preziose
Buttare cibo commestibile non significa solo privare qualcuno di un pasto, ma anche sprecare denaro, energia, acqua, tempo e sforzo fisico utilizzati per produrlo.
Il prodotto sta per scadere
C’è una generale mancanza di educazione riguardo alla durata della conservazione dei prodotti. La data di scadenza impressa sui prodotti indica la qualità e non la sicurezza degli alimenti. Quindi, non sapendo per quanto tempo ancora il prodotto scaduto è sicuro da mangiare genera insicurezza nelle persone. Ecco perché quasi tutto buttano il prodotto il giorno dopo la scadenza.
Esteticamente brutto
Altro motivo che genera spreco alimentare è l’aspetto esteriore del cibo. Spesso, il consumatore acquista un prodotto che soddisfi uno standard soggettivo specifico, tipo il colore, la forma e l’imballaggio. Se l’estetica non lo soddisfa, il prodotto viene rifiutato e, di conseguenza, non sarà venduto e successivamente verrà buttato via.
Il cibo a buon mercato è facile da buttar via
Molti di noi non danno al cibo il valore che merita. Nella società odierna, il cibo è relativamente economico e quindi ottenibile facilmente. Questa semplicità, spesso, porta a sottovalutare lo sforzo che è stato profuso per produrlo in quantità elevate, facendo decadere il valore del cibo stesso.
Anche se le banane si sono un po’ annerite non vuol dire che non sono buone da mangiare. Eppure, in tanti preferiscono comprare quelle verdi o leggermente gialle, mentre quelle con la buccia leggermente annerita vanno a finire nell’immondizia.