Clima, l’ONU: “Anche l’agricoltura va cambiata da cima a fondo”

Il cambiamento climatico si può affrontare in un solo modo: eliminando le emissioni dalle centrali elettriche e dalle automobili. Ciò che l’uomo sta facendo ora alla terra, partendo dall’eccessiva industrializzazione fino ad arrivare alla deforestazione, sta determinando un futuro che nessuno vorrebbe accadesse. Ma c’è ancora tempo per invertire la marcia prima che sia troppo tardi.

I cambiamenti climatici mettono a rischio la futura fornitura di cibo. Alle Nazioni Unite lo sanno ed è per questo che è stato stilato un rapporto da parte del pannello intergovernativo. All’interno, viene sottolineato quanto siano importante la Terra e quanto la protezione e il ripristino dell’ecosistema per le prossime generazioni. Per non causare loro sofferenze, urge un cambiamento di rotta: fermare le emissioni di combustibili fossili e fermare la deforestazione di alcune aree come l’Amazzonia.

Gli impatti dell’attività umana sul pianeta stanno causando l’aumento delle emissioni di gas serra, direttamente legati ai cambiamenti climatici, i quali non fanno altro che influenzare negativamente la capacità di produrre cibo. E’ stato scoperto che l’agricoltura, la silvicoltura e altri sono responsabili del 23% delle emissioni globali di gas serra, che andrebbero ridotte se si vuole mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 gradi.

Le soluzioni? Proteggere gli ecosistemi ricchi di carbonio, come le foreste di mangrovie, quelle pluviali e torbiere. Purtroppo, alcune Nazioni si stanno muovendo verso la direzione sbagliata: la deforestazione in Brasile è aumentate del 278% nell’ultimo anno. Invece, bisognerebbe iniziare a piantare nuovi alberi in moda da ripristinare le foreste per toglier CO2 dall’aria, senza aspettare che alcune startup finiscano di mettere a punto sistemi tecnologici che lo aspirano.

Ricostruire le foreste andate quasi perdute è l’unica tecnologia capace di assorbire interamente la quantità di CO2 nell’atmosfera.

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