Così come altri Paesi, anche l’Australia deve affrontare l’emergenza rifiuti. A dare una mano potrebbero intervenire degli scienziati, i quali hanno sviluppato una tecnologia che, a detta loro, potrebbe rendere tutta la plastica completamente riciclabile. Creata dal dott. Len Humphreys e dal professor Thomas Maschmeyer dell’Università di Sydney, la tecnologia in questione sarebbe in grado di lavorare materie prime plastiche al momento non riciclabili.
Attualmente, dei 3,5 milioni di tonnellate di plastica scaricata annualmente solo il 10% viene riciclato. Il rimanente viene sepolto, bruciato o spedito all’estero. Per l’Australia, il campanello d’allarme è suonato nel momento in cui, a gennaio 2018, la Cina ha annunciato che non avrebbe più raccolto rifiuti riciclabili proveniente dal Paese.
Len Humphreys, osservando tutte quelle montagne di plastica immagazzinata, ci ha visto una risorsa sprecata. Secondo lui, potrebbe essere trasformata in nuova plastica oppure utilizzata come combustibile. Il suo reattore catalitico idrotermico (Cat-HTR) fa proprio questo: attraverso una forma di riciclaggio chimico, trasforma la plastica su scala molecolare usando acqua calda ad alta pressione per trasformarla in olio.
“Quello che stiamo facendo è semplicemente prendere quei materiali e convertirli nuovamente in liquidi e sostanze chimiche”, ha affermato. “In questo modo, l’olio ottenuto potrebbe essere trasformato in bitume, benzina o nuovamente in diversi tipi di plastica”.
La tecnologia creata dal dottor Humphreys e dal suo collega è diversa dal processo chiamato “pirolesi”, il quale prevede il riscaldamento dei materiali a temperatura molto elevata. A differenza del tradizionale riciclaggio fisico, non richiede la separazione delle materie plastiche in base al tipo e al colore e può riciclare qualsiasi cosa, dai cartoni del latte alle mute da sub fino ai derivati del legno. Ciò significa anche che i prodotti in plastica possono essere riciclati più e più volte.
Una struttura commerciale potrebbe trattare circa 20.000 tonnellate di plastica all’anno, anche se occorrerebbero decine di tali strutture per intaccare appena il problema della plastica in Australia.