Dal 1° gennaio 2020, il governo francese ha legalmente imposto che i pesticidi pericolosi saranno diffusi ad almeno 20 metri dalle case e dagli edifici abitati. A seconda dei prodotti chimici e delle colture, i pesticidi o i trattamenti meno pericolosi devono essere diffusi ad una distanza di 5-10 metri. Ad esempio, alberi da frutto e viti devono essere ad una distanza di almeno 10 metri. Invece, le piantagioni di verdure richiedono cinque metri.
Le nuove regole verranno applicate a tutte le colture seminate dopo il 1° gennaio 2020, tranne nel caso di pesticidi considerati tra i più pericolosi, elencati dal governo in uno speciale elenco. Le regole si applicheranno anche all’utilizzo di pesticidi in ambienti non agricoli accessibili al pubblico. I produttori avranno aiuti governativi per gestire le nuove regole. Il budget stanziato è di 25 milioni di euro e servirà a fornire supporto finanziario per l’acquisto di strumenti di applicazione più efficaci.
Non sono mancate polemiche e contestazioni per l’utilizzo di pesticidi vicino alle case e agli edifici commerciali utilizzati dagli esseri umani. A settembre 2019, i divieti in atto in tutto il paese erano oltre 60. Nello stesso mese, gli agricoltori francesi furono avvisati dell’intento da parte del governo di vietare l’utilizzo del glifosato a partire dal 2020. Qualche mese fa, il presidente Macron dichiarò di voler gestire al meglio quelle zone dove l’utilizzo di pesticidi è molto diffuso e mina alla salute pubblica. Inoltre, il ministro dell’ecologia Elisabeth Borne dichiarò che era in atto un nuovo progetto sulla regolamentazione dei pesticidi.
Secondo alcuni critici, la distanza di 5-10 metri imposta dal governo non è sufficiente a migliorare la salute dei cittadini che abitano nelle zone interessate.