La Nomura, nota banca giapponese si è espressa in merito a quelle che potrebbero essere le conseguenze dell’arrivo in Italia del nuovo coronavirus.
Un’emergenza non solo sanitaria quella scattata a seguito dell’epidemia da nuovo coronavirus in Cina. A subire i nefasti effetti dei contagi anche l’economia. Le aziende del Paese del Dragone, infatti, a causa della chiusura di numerosi stabilimenti hanno rallentato la produzione ed accumulato debiti che ad oggi ammonterebbero a circa 15,7 miliardi di dollari. Un danno collaterale, quello all’economia, che rischia di riverberare i propri effetti anche sull’Europa, in particolar modo sull’Italia. A spiegare cosa potrebbe accadere al Bel Paese, la Nomura nota banca giapponese.
La nota banca giapponese Nomura, tramite un suo recente rapporto, ha prospettato tre possibili scenari che potrebbero verificarsi per l’Europa e l’Italia nello specifico in base a quella che sarà la diffusione del nuovo coronavirus, ribattezzato dalla comunità scientifica internazionale come 2019-nCoV.
Il primo è quello meno catastrofico. Qualora il blocco della produzione in Cina dovesse durare realmente solo fino al termine del mese di febbraio ed i contagi rimanere arginati nei propri confini, l’impatto negativo del nuovo coronavirus sull’Europa sarà di modesta entità. Da un punto di vista degli approvvigionamenti, riporta la redazione di QuiFinanza, a risentirne maggiormente sarebbe la Germania, poiché è il Paese che più fra tutti verrebbe colpito da una diminuzione delle esportazioni. Se, però, si guarda al settore del turismo l’Italia sarebbe quella a subire maggiormente il danno. Stando a quanto riportato da QuiFinanza, per la Nomura il Bel Paese ha registrato il maggior numero di cancellazioni di prenotazioni, perdendo al giorno circa 4 milioni di euro. Così facendo il Paese, entro il 2020 potrebbe entrare in recessione.
Il secondo scenario è quello definito negativo. Qualora il blocco della Cina dovesse durare fino ad aprile, per la Nomura è quasi certo un ribasso del Pil dello 0,3% per il trimestre in Germania e Francia e dello 0,2% in Italia. Un sensibile indebolimento del commercio metterebbe in ginocchio numerose economie, ma a subire maggiormente i negativi effetti sarebbero l’economia tedesca e quella italiana.
Il terzo è quello peggiore. Se il blocco cinese dovesse perdurare per l’intero primo semestre del 2020, allora tutti i settori dell’economia europea ne risentirebbero in maniera significativa. Italia e Germania soffrirebbero la recessione. In questo caso, prevede la Nomura stando a QuiFinanza il Pil del nostro Paese precipiterebbe al -0,9%.
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