Il giovane 16enne di Prato, che ha avuto un figlio nell’agosto del 2018 a seguito di rapporti sessuali con la sua insegnante privata di inglese, ha fornito una nuova e sconvolgente versione.
Il giovane 16enne di Prato, divenuto padre nell’agosto del 2018 a seguito di alcuni rapporti con la sua insegnante privata di inglese, è stato sentito dai giudici del Tribunale di Prato. Il minore ha deposto nell’ambito del procedimento instaurato nei confronti della donna accusata di violenza sessuale su minore e violenza sessuale per induzione. La sua dichiarazione avrebbe fornito una nuova e sconvolgente verità: i primi rapporti sarebbero avvenuti quando lui aveva 13 anni e non 14 come dichiarato dall’insegnante.
Prato, padre a 16 anni a seguito di rapporti con la sua ex insegnante: la nuova verità
Ieri, lunedì 17 febbraio, il giovane padre 16enne ha reso la sua sconvolgente testimonianza sui fatti che vedono imputata per violenza sessuale su minore e violenza sessuale per induzione la sua ex insegnante. “Il primo rapporto l’ho avuto quando avevo 13 anni, non ricordo il giorno esatto – riporta Il Giornale– ma era il giugno del 2017” questo quanto affermato dal ragazzo dinnanzi ai giudici. Una dichiarazione che smentisce la ricostruzione fornita dalla donna, da ben 11 mesi ai domiciliari. Secondo quest’ultima, l’alunno di anni ne aveva 14 al momento del loro primo rapporto: a suo dire, infatti, sarebbe accaduto nel novembre del 2017.
Perché gli inquirenti avrebbero voluto risentire il ragazzo nonostante l’incidente probatorio dello scorso aprile? L’organo giudicante avrebbe voluto fare maggiore chiarezza su ciò che sarebbe avvenuto il 21 giugno del 2017. In quella data, stando ad uno scambio di messaggi su Whatsapp, si sarebbe verificato il primo rapporto con la sua ex insegnante.
La prossima settimana sarà sentito il neuropsichiatra Renato Ariatti, consulente incaricato dal Tribunale di effettuare una perizia sulla donna. Il professionista ha già depositato la sua relazione, riporta Il Giornale, dalla quale si evince che l’ex insegnante è capace di intendere e volere. Nel procedimento risulta imputato anche il marito della 32enne accusato di alterazione di stato civile. L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe registrato il bambino come suo figlio pur sapendo che non lo fosse.
Leggi anche —> Ragazzo muore a 20 anni per anoressia: lo straziante racconto dei genitori