Le nuove norme sulla malattia e l’astensione dal lavoro

Il 2020 porta con sè alcune novità sulla malattia e l’astensione dal lavoro, che vanno tenute in debita considerazione se non si desidera ritrovarsi nel bel mezzo di un procedimento disciplinare.

Le nuove norme sulla malattia e l'astensione dal lavoro
Pillole (foto Pixabay)

E’ necessario partire dalla Circolare n. 79/2017 dell’INPS che contiene le novità sulla malattia e soprattutto la sua certificazione nell’ambito del rapporto di lavoro.

Come tutti sanno, i certificati telematici sono obbligatori.

Pertanto, lo stato di temporanea incapacità al lavoro dei dipendenti è immediatamente reso noto all’Inps cosa che costituisce certamente un vantaggio sia per i lavoratori sia per i datori di lavoro.

Tuttavia, accade che talvolta i medici di famiglia non rilascino i certificati di malattia telematici ma ancora quelli cartacei.

Tale inosservanza, come precisa l’Inps, è una violazione della normativa vigente, oltre che un illecito disciplinare, salvi ovviamente i casi di impedimenti tecnici di trasmissione.

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Il nuovo certificato di malattia telematico

Il certificato telematico di malattia contiene una serie di dati fondamentali. Anzitutto, la data di fine prognosi, cioè il termine ultimo ai fini dell’erogazione della prestazione economica di malattia.

Questa data può essere prolungata ma anche anticipata. In entrambi i casi la variazione deve essere segnalata all’INPS.

Nel caso di prolungamento dovrà essere rilasciato un altro certificato che contenga la proroga. Nel secondo caso, quello di guarigione anticipata, sarà necessaria una rettifica del certificato in corso.

Questo secondo caso è ovviamente più raro ma non impossibile e può accadere che l’Inps scopra l’anticipazione durante la visita medica di controllo domiciliare disposta d’ufficio.

Se il lavoratore che, secondo le informazioni che ha l’Inps è in malattia, ha invece ripreso l’attività lavorativa prima della data di fine prognosi senza però alcuna rettifica del certificato di malattia vi è un problema da risolvere.

Infatti, la rettifica è un adempimento obbligatorio da parte del lavoratore sia nei confronti dell’INPS sia nei confronti del datore di lavoro e deve essere trasmessa prima della ripresa anticipata dell’attività lavorativa.

Per cui, nel caso in cui la rettifica non sia stata comunicata o non esista l’INPS applicherà al lavoratore le stesse sanzioni previste per i casi di assenza ingiustificata a visita di controllo.

Le nuove norme sulla malattia e l'astensione dal lavoro
Coppia a letto (foto Pixabay)
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