Abbonamenti pirata pay tv, maxi operazione della Guardia di Finanza con 233 denunce: si rischia il carcere, una maxi multa e un sequestro.
Una maxi operazione della Guardia di Finanza finalizzata a scoprire chi, attraverso abbonamenti illegali alle pay tv era solito guardare lo sport in tv, ha portato a 233 denunce. In caso di condanna, i responsabili saranno puniti con 8 anni di carcere, 25mila euro di multa e il sequestro di televisore, computer o smartphone.
Abbonamenti pirata pay tv: i denunciati rischiano 8 anni di carcere, 25mila euro di multa e confisca del televisione, pc e smartphone
Il Nucleo speciale beni e servizi, in base alla legge sul diritto d’autor, dichiara guerra a chi, attraverso abbonamenti illegali, riesce a fruire ugualmente del segnale delle maggiori piattaforme a pagamento – Dazn, Sky e Mediaset Premium. La maxi operazione che ha portato alla denuncia di 233 persone è la prima in Italia e ha come scopo lo smantellamento di tale sistema individuando il sisteme centrale del sistema di cui i fruitori sono i consumatori che, attraverso la sottoscrizione di abbonamenti illegali, non fanno che alimentare l’attività criminale.
In base alle indagini svolte dalla Guardia di finanza, i clienti che acquistano abbonamenti pirata alle pay tv sottoscrivendo contratti che permettono di vedere tutto ciò che offrono le principali piattaforme a pagamento con un semplice pc, smart-tv, tablet, smartphone o decoder connesso alla rete, non solo mettono nelle mani di veri criminali i propri dati sensibili, inclusi quelli anagrafici e bancari ma non fanno che alimentare il sistema criminale stesso.
Come scrive La stampa, a tale operazione ha contribuito anche la Fapav ovvero la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali che ha come principale obiettivo della propria attività la tutela della proprietà intellettuale e, nel caso di specie, del diritto d’autore.