Il riposo disturbato e delle notti insonni possono essere frutto di diversi motivi: uno di questi, poco noto, è stato svelato da un recente studio
Avere una notte insonne o un riposo disturbato potrebbe non essere semplicemente frutto del caso, di pensieri, di ragioni legati ad una cattiva digestione o di una giornata particolarmente stressante. Questi naturalmente sono motivi abbastanza comuni che un po’ tutti noi conosciamo. Ci sono però anche alcuni meno noti che tuttavia possono essere decisivi per complicare non poco la qualità e la quantità di sonno di tutti noi. Tra di essi annoveriamo di certo il bere poca acqua. Secondo una ricerca, la ‘Short sleep duration is associated with inadequate hydration‘, pubblicata sulla ‘Sleep‘, emerge che coloro che non bevono una quantità di acqua sufficiente durante il giorno hanno una qualità di sonno molto scarso. Si tratta di una conclusione a cui sono giunti due studi differenti.
Uno è stato compiuto negli Stati Uniti, mentre un altro è stato portato avanti in Cina. Il primo è stato condotto su 9.559 persone. L’altro invece ha preso in considerazione un numero ancor superiore di soggetti, vale a dire 11.903. I criteri di valutazione usati per l’analisi sulla durata e sulla qualità del sonno, in relazione allo stato di idratazione del corpo, si sono basati su due diversi aspetti. Uno è stato la compilazione di interviste. Il secondo invece ha alla base due parametri analitici dell’urina, vale a dire la densità e la composizione ionica.
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Ciò che si è evidenziato all’interno dello studio in questione è che i valori elevati di densità urinaria (superiori a 1020 g/ml) e di contenuto salino (superiore a 831mOsm/kg) sarebbero indicatori molto chiari. Si tratterebbe di scarsa idratazione nel corpo e di conseguenza un accorciamento della durata del sonno. Tutto ciò porterebbe a dormire circa due ore in meno per via di modificazioni nel rilascio dell’ormone antidiuretico (vasopressina) con interferenza dei ritmi circadiani (risveglio).
Quindi il corpo disidratato per difendersi reagirebbe producendo vasopressina al fine di non perdere liquidi, con la conseguenza però di influire anticipando il risveglio. Questa la spiegazione di Umberto Solimene, dell’Università di Milano ed esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino. Quest’ultimo ha aggiunto che l’acqua può facilitare sia ad avere una buona digestione che a dormire bene. Inoltre le acque minerali bicarbonato-solfate per via della presenza di questi due sali minerali stimolerebbero l’attività di fegato e pancreas. Tutto questo ridurrebbe quindi l’acidità gastrica e favorirebbe l’azione degli enzimi digestivi.
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