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Coronavirus cause | chi sono i soggetti più a rischio

Situazione Coronavirus cause e soggetti più a rischio: ci sono delle precise categorie che risultano maggiormente esposte alla malattia.

Coronavirus cause FOTO yeslife

Ogni giorno il bollettino sul Coronavirus si aggiorna e le cause di trasmissione della malattia rappresentano una delle voci più consultate sul web. Il virus Covid-19 sta mietendo vittime da due mesi ormai. I morti ufficiali sono più di 2mila ma quasi del tutto in Cina. I soggetti più a rischio sono in particolar modo gli anziani e le persone già sottoposte a delle situazioni patologiche debilitanti. Quindi quei soggetti che risultano avere il sistema immunitario già affaticato. Però una notevole quantità di casi colpisce la popolazione maschile, stando a quanto emerso da diversi studi in merito.

Riguardo al tasso di mortalità, il Coronavirus uccide con una incidenza del 2,3%. Si tratta di una media inferiore rispetto al 10% attribuito alla SARS tra 2002 e 2003. Anche se in tale circostanza tanto il numero degli infetti quanto quello dei decessi furono sensibilmente inferiori. C’è anche la MERS, la Middle East Respiratory Syndrome, che invece risulta letale per il 30%.

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Coronavirus cause, i dati emersi fino ad oggi: gli uomini muoiono più delle donne

Il Coronavirus però si trasmette con maggiore facilità. Infatti ogni individuo contagiato può infettarne in media più di 2. I casi con la mortalità più elevata poi riguardano soprattutto l’area dove la malattia è sorta. Ovvero la provincia dell’Hubei, dove si muore con un tasso percentuale del 2,9% rispetto allo 0,4% del resto della Cina. Ed un altro dato sorprendente è che non ci sono bambini tra le duemila e passa vittime ad oggi. Risultano esserci situazioni con bimbi di età inferiore ai 15 anni infetti. Ma tutti loro sono guariti oppure non versano in pericolo di vita. Ancora: gli uomini hanno un 2,8% di rischio di morte rispetto all’1,7% delle donne. Patologie e cause in corso quali problematiche di natura cardiovascolare oppure diabete, malattie respiratorie croniche ed ipertensione, se presenti, aggravano ulteriormente il rischio di ritrovarsi esposti alla malattia.

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La quarantena in Cina sembra cominciare a funzionare

Essendoci diversi ceppi del Coronavirus, con la maggior parte dei quali equiparabile a quelli di un banale raffreddore, l’esposizione ad infezione è per quasi l’81% delle volte lieve, grave nel 13,8% e critica per il 4,7%. Le città cinesi come Wuhan, sottoposte a pesante quarantena, starebbero inoltre finalmente facendo segnare i primi segnali di miglioramento. Dallo scorso 11 febbraio sarebbe in atto una diminuzione dei contagi, dopo settimane nelle quali la popolazione locale ha vissuto una situazione estremamente difficile.

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