Coronavirus, la malattia in una ‘profezia’ di 40 anni fa

Coronavirus, la malattia sviluppatasi in Cina e che sta spaventando il mondo era stata prevista 40 anni fa: ecco da dove arriva la ‘profezia’

Coronavirus
(Getty Images)

Il coronavirus era stato ‘previsto’ addirittura già nel 1981. Non è una vera e propria tesi complottista, ma un romanzo di quell’anno parla di un virus letale per l’uomo, creato in un laboratorio in Cina, proprio nella città di Wuhan, lì dove è partita l’epidemia che sta terrorizzando il mondo. Il thriller ‘The Eyes of Darkness’, scritto da Dean Koontz, racconta di un’arma biologica devastante, trafugata da uno scienziato cinese, Li Chen, negli Stati Uniti, dal nome ‘Wuhan-400’. Il nome prende le mosse dal “quattrocentesimo ceppo vitale di microorganismi creato presso quel centro di ricerca: un’arma perfetta, perché colpisce solo gli esseri umani”. Non solo. In un altro passaggio, Koontz scrive: “intorno al 2020 una grave polmonite si diffonderà in tutto il mondo, sarà in grado di resistere a tutte le cure conosciute”.

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Coronavirus, la previsione: analogie e differenze

In realtà, non ci sono poi così tante analogie tra il romanzo e l’attualità legata al coronavirus. Nello specifico, il giornalista informatico Paolo Attivissimo ne parla su Twitter. Le caratteristiche del virus ‘Wuhan-400’ sarebbero molto diverse da quelle del coronavirus. Inoltre, spiega Attivissimo, del romanzo di Koontz esistono varie versioni. La città di Wuhan diventa il luogo di nascita del virus solo nel rifacimento del 1996, originariamente la malattia veniva creata nella città sovietica di Gorki. La modifica avvenne “per tenere conto del fatto che l’Unione Sovietica non esisteva più e che la Cina sembrava una fonte più credibile”. Una precognizione letteraria che ricorda, come scrive sempre Attivissimo, quella legata alla tragedia del Titanic. “Il romanzo del 1898, The Wreck of the Titan, di Morgan Robertson ‘previde’ il disastro del Titanic del 1912. La descrizione era quella di un transatlantico, il Titan, che affondava nel Nord Atlantico dopo uno scontro con un iceberg”. Anche in quel caso, avvenne un ritocco successivo alla tragedia per renderlo più calzante.

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