Matteo Renzi ha lanciato numerose provocazioni al governo: dai capisaldi della politica pentastellata come la prescrizione ed il reddito di cittadinanza alla diminuzione dei consensi di Conte.
Matteo Renzi, ospite del programma Porta a Porta ha “sparato” sul Governo. Dalla riforma sulla prescrizione al calo dei numeri di Conte in Parlamento, il leader di Italia Viva ha ribadito le sue posizioni. Nessun passo indietro, ma anzi avanzate nuove proposte: elezione diretta del Premier ed abolizione del reddito di cittadinanza.
Resta fermo sui suoi passi il Matteo Renzi ospite del programma Porta a Porta. Nel corso della lunga intervista rilasciata a Bruno Vespa, il leader di Italia Viva ha reso note le sue priorità e prerogative.
L’ex Pd parte subito in affondo, mettendo a segno una stoccata micidiale nei confronti di Giuseppe Conte. Ad avviso di Matteo Renzi, l’attuale Premier dovrebbe dapprima verificare se possiede ancora i numeri in Parlamento per andare avanti. In seconda istanza si dovrebbe procedere ad una riforma dell’elezione del Premier che dovrebbe avvenire in maniera diretta. Secondo il leader di Iv per giungere alla nomina del “Sindaco d’Italia” si potrebbe procedere in due modi. Il primo, riporta Il Fatto Quotidiano riferendo le parole di Renzi, sarebbe seguendo il modello del patto del Nazareno. Così facendo Conte rimarrebbe Premier e farebbe un patto con l’opposizione sulle riforme. La seconda ipotesi è quella che rimanda al non nato governo Maccanico nel 1996, dove è lo stesso governo ad essere istituzionale o costituzionale.
Ma Matteo Renzi non si ferma e passa al secondo punto che da settimane ormai tiene banco nelle tribune politiche. La sfiducia di Bonafede, paventata da Iv nel caso in cui passasse la riforma sulla Giustizia, è sempre meno un’ipotesi. Uno spiacevole inconveniente che si potrebbe evitare, riporta Il Fatto Quotidiano, a patto che “ci sia buonsenso e si arrivi all’accordo” dice Renzi. Benzina sul fuoco, dunque, che alimenta il già caldo clima creatosi dopo la votazione in Commissione, da parte dei parlamentari di Iv, della legge del berlusconiano Costa sul blocco della prescrizione.
Un altro punto su cui Matteo Renzi pare proprio voler insidiare il Movimento 5 Stelle è quello relativo al reddito di cittadinanza. Bocciato, dunque, uno dei capisaldi dei pentastellati: “È un fallimento – ha affermato Renzi stando a quanto riportato da Il Fatto Quotidiano– se hai messo soldi per 2,3 milioni di persone e l’1,7% ha trovato lavoro“. Il leader di Iv ha poi fatto una previsione circa la possibilità che si torni al voto. Ad avviso dell’ex Pd, riporta Il Fatto Quotidiano, non potrà accadere prima del 2021.
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