A seguito dei 6 casi in Lombardia di contagio da nuovo coronavirus, alcune scuole sono state chiuse. Intanto il Premier Conte ha invitato i cittadini alla calma.
Scuole chiuse in Lombardia a seguito dei sei casi di contagio da nuovo coronavirus. È questo ciò che si apprende secondo gli ultimi aggiornamenti lanciati dall’amministrazione per ridurre al minimo il rischio di un’epidemia. Nello specifico si parla, almeno per ora, dei comuni di Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione D’Adda e Lodi.
La paura di un’epidemia ha spinto la Pubblica Amministrazione della Lombardia ad indire la chiusura delle scuole. Nello specifico a Casalpusterlengo e Codogno i complessi scolastici rimarranno chiusi sino martedì come anche numerosi esercizi commerciali. A Castiglione d’Adda le scuole, riporta Il Corriere della Sera, rimarranno chiuse sino al 25 febbraio. A Lodi, invece, sospesi tutti i campionati sportivi su disposizione del Csi.
Il livello di paura ed allerta sono comprensibilmente saliti dopo i dei casi registratisi in Lombardia. ll Ministero della Salute ha deciso di adottare delle contromisure, firmando un’ordinanza. Attraverso quest’ultima è stato disposto che tutti coloro i quali facciano rientro dalla Cina saranno sottoposti a quarantena obbligatoria in casa. Sul punto si è espresso Giuseppe Conte invitando alla calma. Il Premier, via Twitter, ha parlato dei casi registratisi nel lodigiano, ma ha rassicurato la popolazione. Al momento l’unica priorità è quella di prevenire ed evitare qualsivoglia forma di contagio.
Conte ha poi proseguito dicendo, a seguito del tavolo tecnico sull’emergenza: “Abbiamo adottato in pieno accordo con il ministro Speranza e gli altri ministri una linea di massima precauzione e prudenza e questo ci consente di scacciare via qualsiasi allarmismo sociale, qualsiasi panico. Bisogna fidarsi – riporta La Repubblica- di quelle che sono le indicazioni del ministero della Salute“.
La possibilità che il nuovo coronavirus giungesse in Italia era altissima. Tuttavia stando alle parole di Walter Ricciardi, ex presidente dell’Istituto superiore di sanità, non bisogna sfociare nell’isteria di massa: “Si sapeva che la guardia andava tenuta alta per mesi. Ora bisogna procedere con sangue freddo – riporta La Repubblica– con misure dettate dalle evidenze scientifiche, senza esagerare né in un senso né nell’altro“.
Ad oggi tutti gli italiani in quarantena presso la Cecchignola a Roma sono stati dimessi e resi liberi di poter tornare a casa. Anche per i ricoverati allo Spallanzani buone notizie: la coppia di turisti cinesi starebbe rispondendo bene alle cure, mentre il giovane ricercatore italiano sarebbe guarito.
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