Il virologo dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, Giovanni Di Perri ha parlato del paziente ricoverato nel nosocomio e dell’epidemia di coronavirus diffusasi anche in Italia.
Sono saliti ad oltre 130 i casi di contagio da coronavirus in Italia. Le stime, che si aggiornano di ora in ora, hanno messo in allerta l’intero Paese, divenuto il numero uno per casi in Europa. Le autorità sanitarie hanno immediatamente cercato di tenere sotto controllo la situazione per arginare il fenomeno, disponendo l’isolamento per decine di comuni. Tra i contagiati c’è anche un uomo di Torino, ricoverato all’Amedeo di Savoia. Del paziente in Piemonte e dell’epidemia ha parlato il virologo Giovanni Di Perri.
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Il noto virologo dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, Giovanni Di Perri ha rilasciato alcune dichiarazioni riportate dalla redazione de Il Fatto Quotidiano in merito all’epidemia di coronavirus diffusasi in poche ore in Italia. In primo luogo Di Perri ha parlato del paziente ricoverato nel nosocomio piemontese: “Il paziente sta sostanzialmente bene, non ci sono novità particolari. È uno dei casi che rientra nell’80% di quelli definibili lievi“. “È un caso -riporta Il Fatto Quotidiano– banale quello che stiamo affrontando è un fenomeno infettivo che ha manifestazioni cliniche molto simili all’influenza, che possiamo definire banale perché molto frequente e perché non presenta nessun tipo di gravità“.
Il virologo poi si sofferma sul decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri in merito epidemia spiegando: “Sono misure cautelative che riguardano le aeree dove attualmente il virus sta circolando. Per quanto riguarda il Piemonte al momento abbiamo solo un caso, stiamo indagando per capire se ci siano degli altri contagi“.
Sulla psicosi diffusasi in tutto il Paese, Di Perri spiega: “Non è immotivata -riporta Il Fatto Quotidiano– nel nostro Paese sta circolando un virus, la cui mortalità si aggira tra il 2 ed il 3%. Questa è legata a pazienti anziani con altre patologie, come accade per l’influenza. Bisogna quindi vigilare e porre le condizioni di farlo circolare il meno possibile. Rispetto ad altri problemi ha delle coordinate che per lo più sono favorevoli“. “La quarantena -spiega il virologo- è un elemento di grandissimo valore, perché rimuove dal contatto collettivo persone potenzialmente infette. Non sempre è applicabile purtroppo“.
Di Perri poi conclude: “La caratteristica del virus è quella di essere molto contagioso, dato che al primo contatto italiano si sono infettati cinque operatori sanitari. Le precauzioni da adottare sono quelle di utilizzare i dispositivi di protezione individuale, come la mascherina, gli occhiali, i visori, i sovraccamici. Questo, però, è al momento un discorso legato all’ambito professionale“.
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