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Coronavirus: le risposte alle domande sull’epidemia

In molti si stanno interrogando su diversi aspetti in merito al coronavirus, il virus che in Italia ad oggi ha mietuto 5 vittime e contratto da oltre 200 persone.

(Getty Images)

Panico e psicosi sono due sentimenti che stanno caratterizzando gli ultimi giorni in Italia, dove si sono sviluppati due focolai di coronavirus. Attualmente, con i numeri che crescono di ora in ora, i contagiati dall’epidemia nel nostro Paese sono 219, di cui cinque hanno perso la vita (4 in Lombardia ed 1 in Veneto). Con il diffondersi del virus, parallelamente stanno circolando numerose fake news che potrebbero creare disinformazione ed allarmismo, soprattutto tra la popolazione meno informata e quella che vive nelle zone interessate dalla diffusione del virus.

Coronavirus, le domande che in molti si pongono sull’emergenza scatenatasi in Italia

La diffusione in pochi giorni del coronavirus in Italia che ha già fatto registrare oltre 200 contagi e cinque vittime, ha gettato nel panico la popolazione. Al momento i focolai dell’epidemia sono due: in Lombardia, nello specifico nella provincia di Lodi, ed in Veneto in provincia di Padova. Per le zone interessate sono scattati i provvedimenti del caso con la chiusura di 11 comuni ed oltre 50mila persone in isolamento. Questa drammatica circostanza è stata terreno fertile per le fake news che hanno iniziato a circolare sin da prima che il virus giungesse nella nostra penisola, ma che a quel punto sono aumentate esponenzialmente. Per queste ragioni è fondamentale essere informati e trovare le risposte alle tante domande in merito, domande alle quali ha provato a rispondere la redazione di Tgcom24.

La prima che tutti si pongono è quella sulle cause che hanno permesso al virus di diffondersi. Il contatto con il paziente 1 da parte dei medici e del personale dell’ospedale di Codogno potrebbe aver fatto detonare il coronavirus, dato che sino a quel momento non vi era stata un’allerta. In secondo luogo tutti si chiedano chi sia il “paziente zero” dopo che il manager rientrato dalla Cina è risultato negativo ai test. Come riporta la redazione di Tgcom24, anche i principali indiziati a Vo’ Euganeo, otto cinesi che frequentavano un bar del Paese, sono risultati non affetti dal Covid 19. Trovarlo potrebbe permettere un controllo maggiore, ma sembra sempre più probabile la tesi secondo cui si tratterebbe di un portatore sano o qualcuno che avesse il virus in fase di incubazione.

Per quanto riguarda la durata dell’emergenza, non è facile stabilirlo, ma se i provvedimenti per bloccare la diffusione dei focolai funzioneranno potrebbero essere necessarie alcune settimane. Considerata la situazione, molti si chiedono se sia possibile utilizzare i mezzi pubblici.

Leggi anche —> Coronavirus, quinta vittima in Italia: cresce il numero dei contagi

Secondo quanto riferisce Tgcom24, i mezzi di trasporto possono essere presi adottando le dovute precauzioni: non avvicinarsi troppo agli altri passeggeri, non toccarsi naso e occhi e, soprattutto lavarsi le mani una volta scesi. Uno degli interrogativi a cui ha risposto Tgcom24 è quello riguardante la possibile trasmissione del coronavirus da parte degli animali domestici, circostanza ritenuta non veritiera come confermato dagli esperti dello Spallanzani di Roma. Infine chi si ritrova nei paesi interessati dalla quarantena, si domanda cosa possa succedere nel caso in cui quest’ultima non venga rispettata. In questo caso, secondo quanto stabilito dal decreto legge, si incorre ad una pena fino a tre mesi di reclusione o una multa sino a 200 euro.

Leggi anche —> Milano, stazioni e mezzi di trasporto vuoti: paura per il coronavirus

(Getty Images)

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