Morto 80enne all’ospedale Sacco di Milano. L’anziano era di Castiglione d’Adda risultato positivo al coronavirus. Le vittime aumentano
E’ morto all’ospedale Sacco di Milano un ottantenne di Castiglione d’Adda risultato positivo al coronavirus. Giovedì era stato portato dal 118 all’ospedale di Lodi per un infarto. Ciò, nello stesso giorno in cui era arrivato il 38enne che è stato il primo paziente risultato positivo al virus. L’anziano è stato ricoverato in rianimazione e, dopo essere risultato positivo all’agente patogeno, trasferito al Sacco di Milano dove è deceduto. Intanto un professore afferma: “Attenzione, in questo momento abbiamo notizia che stanno circolando tanti ciarlatani che cercano di vendere rimedi specifici contro il coronavirus. Non esistono né rimedi naturali né rimedi omeopatici che possano in qualche maniera renderci immuni da questa infezione». Lo ha affermato Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene all’Università di Pisa, intervenendo a ‘Coronavirus – il punto.
Morto 80enne a Milano, smentita la morte della donna di Crema
In merito alla notizia diffusa dagli organi di stampa in relazione ad una morte agli Spedali Civili di Brescia, sentita la Direzione Sanitaria dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale, Regione Lombardia smentisce tale informazione, precisando che in tale struttura non si è verificato alcun decesso. Il presidente della Lega calcio di serie A, Paolo Dal Pino, ha appena inviato una lettera al Governo, attraverso il ministro dello sport, Spadafora, quello dell’Interno, Lamorgese, e quello della Salute, Speranza, per chiedere che nei territori considerati a rischio coronavirus le gare di calcio non vengano sospese, ma siano disputate a porte chiuse. Lo apprende l’Ansa. Si tratta di un atto formale, che la Lega delle società motiva nella lettera con il «calendario già saturo di impegni» e la necessità che le competizioni si concludano «entro il 24 maggio stante l’avvio dei prossimi Europei di calcio”. Il governo italiano ha proposto una riunione con i ministri della Salute dei paesi confinanti con l’obiettivo di «arrivare a condividere linee d’azione comuni». E’ quanto emerso nella riunione di oggi alla protezione civili con il premier Giuseppe Conte, i ministri ed alcuni governatori che oggi «hanno manifestato preoccupazione per la mobilità dei cittadini italiani pendolari transfrontalieri”.
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