La dottoressa S.F., pediatra dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, ha postato un messaggio audio sul Coronavirus in Italia in una chat che è divenuto virale
S.F., pediatra dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, ha inviato un messaggio audio alla sorella e al massimo a qualche conoscente per cercare di fare il punto sull’emergenza Coronavirus in Italia. Peccato che il vocale in questione sia stato poi condiviso in chat di molte altre persone diventando in breve tempo virale in tutta l’Emilia-Romagna. Ma cosa si diceva all’interno di questo contenuto web? La dottoressa innanzitutto invitava, qualora l’interlocutore avesse voluto, a mandarlo anche ad altri utenti. Questo, in quanto la donna stava condividendo con piacere delle notizie sul virus che, ormai da giorni, tanto sta tenendo in apprensione un gran numero di italiani. Su WhatsApp il medico affermava che il Coronavirus dà “dei quadri clinici molto banali, simili all’influenza“. I problemi più gravi si presenterebbero in “individui molto gravemente malati, con patologie croniche immunodepressi“.
LEGGI ANCHE —> Coronavirus, dagli Stati Uniti arriva un vaccino sperimentale pronto per i test
Coronavirus Italia, il messaggio audio della pediatria dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna
Minore allarme invece desterebbe in “bambini molto piccoli“, in cui “può dare un impegno respiratorio, come molti altri virus che conosciamo da anni“. Allora perché tanta preoccupazione nel Paese? Per il fatto che si presenta come infezione “nuova, e quindi non abbiamo gli anticorpi e possiamo ammalarci tutti assieme“. Per questo motivo le misure di prevenzione adottate da varie regioni servirebbero a “cercare di dilazionare i tempi“. Secondo Marcello Lanari, responsabile del Pronto Soccorso, il contenuto del messaggio di S.F. “è assolutamente sensato e lo condivido“, anche se “forse a tratti è eccessivamente rassicurante“. L’uomo ricorda che quelle della pediatra “erano opinioni personali, non la posizione ufficiale della struttura“. A detta sua, la donna “forse nel tentativo di rassicurare gli animi è lievemente troppo rassicurante. Però meglio rassicurare che terrorizzare“. Infine quanto agli effetti forse più blandi della malattia sui bambini precisa che allo stato attuale non vi sono “numeri precisi per parlare con così tanta certezza“.
LEGGI ANCHE —> Coronavirus, il presidente biologi: “Mi auguro che questa frenesia finisca”