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Curiosita

Coronavirus, parla il virologo: “La verità tra 15 giorni”

Il virologo Fabrizio Pregliasco ha rilasciato una lunga intervista alla redazione del The Post Internazionale parlando del coronavirus diffusosi in Italia.

(Getty Images)

Si susseguono gli aggiornamenti sul coronavirus in Italia che ha già provocato nei giorni scorsi sette vittime con i contagi arrivati ad oltre 230. In merito negli ultimi giorni si sono espressi numerosi esperti che hanno provato a fare il punto della situazione cercando anche di smorzare la paura della popolazione. Tra questi anche il virologo Fabrizio Pregliasco che ha rilasciato un’intervista al The Post Internazionale.

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Coronavirus, il virologo Pregliasco al The Post Internazionale: ” Al momento l’influenza provoca ancora più morti del Coronavirus “

Il virologo e presidente nazionale Anpas Fabrizio Pregliasco ha rilasciato un’intervista The Post Internazionale parlando del coronavirus in Italia che ha provocato oltre 230 contagi e 7 vittime.  “Al momento -spiega Pregliasco al Tpi- l’influenza provoca ancora più morti del Coronavirus. La malattia può avere anche sintomi molto banali, come il raffreddore o la febbre a 37. Direi che per l’80 per cento è un virus semplice, per il 20 per cento restante no, perché la febbre non porta in nessun caso a una polmonite mortale o alla rianimazione in ospedale“. “La situazione era attesa. Come negli altri Paesi – prosegue Pregliasco- sapevamo che sarebbe successo. Adesso non bisogna temere di essere brutali nelle misure da adottare per mitigare la situazione. Vediamo di riuscire non ad azzerare il rischio, ma a scoprire quanti più casi possibile. Non bisogna andare nel panico. Ce lo aspettavamo, siamo preparati. Ci si comporta come per gli incendi, bisogna intervenire tempestivamente e tagliare tutte le possibili strade che gli permettano di crescere“.

Pregliasco prosegue spiegando che è inutile creare allarmismi aggiungendo: “Tra quindici giorni sarà il punto di svolta. In quel momento -riporta Tpisapremo se per l’Italia sarà l’apocalisse o se saremo riusciti a arginare l’epidemia. Questo è il periodo di incubazione e riusciremo a capire se i focolai attivi al momento sono stati contenuti o meno.  Ora siamo in una seconda fase, della mitigazione, nella quale si deve cercare di limitare, rallentare la velocità di una diffusione che potrebbe comunque rivelarsi ampia. Siccome il contagio per ora è circoscritto in una zona geografica limitata, è necessario uno sforzo, anche sovrumano, per limitare la dimensione del problema, dunque la diffusione del contagio e del virus“.

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Il virologo Fabio Pregliasco: “Come per l’influenza tradizionale c’è poco che si possa fare: lavarsi bene e spesso le mani

Il virologo poi si sofferma sul perché l’Italia abbia fatto registrare più contagi rispetto agli altri paesi europei spiegando che questa circostanza si è verificata per due casi. Il primo, riporta Tpi, perché sono stati effettuati controlli a tappeto ed il secondo legato un po’ alla sfortuna di avere tanti casi non gravi che circolavano liberamente senza sottoporsi al controllo. “Il contagio nelle strutture sanitarie – spiega il presidente Anpas nell’intervista a Tpiè più grave e più veloce perché le condizioni mediche di partenza dei pazienti sono già gravi. Che il virus sia approdato in Lombardia, è però un bene. È uno dei sistemi sanitari più avanzati del Paese“. L’esperto ha parlato anche del perché non si siano riscontrati bambini positivi al Covid-2019, virus che pare, dunque, non colpisca i più piccoli: “Ancora non si hanno certezze su questo, ma a quanto pare i bambini riescono a sviluppare una migliore risposta immunitaria. I più giovani – dichiara a Tpi Pregliasco- reagiscono scacciando il virus, che si attacca invece agli anziani con complicanze mediche già presenti. Come le vittime italiane“.

Pregliasco che ritiene ragionevoli le misure adottate dal governo italiano per l’emergenza, ha poi concluso la lunga intervista dando alcuni consigli per proteggersi dal contagio: “L’unica cosa -riporta Tpi- è lavarsi spesso le mani. Come per l’influenza tradizionale c’è poco che si possa fare: lavarsi bene e spesso le mani. Evitare di toccarsi bocca e occhi in particolare dopo aver toccato maniglie e oggetti di uso comune e promiscuo. Nel caso qualcuno abbia sintomi influenzali molto importanti non deve per nessun motivo recarsi al Pronto Soccorso ma chiamare i sanitari del 112. È da evitare in qualunque modo il contatto con altre persone“.

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(Getty Images)

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