Coronavirus, l’esercito delle fake news e i teorici del complotto

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Coronavirus (Getty Images)

L’allarme coronavirus sta diventando virale tanto che il pericolo, più del virus stesso è la disinformazione o anche fake news dilagano

L’allarme coronavirus sta diventando virale tanto che il pericolo, più del virus stesso è, come spesso succede, la disinformazione o l’informazione assolutamente errata. Nelle ultime settimane sono davvero troppe fake news. Scienziati e autorità invitano a non cadere preda di allarmismi. Sicuramente stiamo parlando di un virus da non sottovalutare e che sta creando dei grossi problemi. L’Organizzazione mondiale della sanità ha cambiato il livello di rischio globale in alto, dichiarando che in Cina è molto alto. Sicuramente è importante mantenere alto il livello di informazione rispetto a questa situazione, quello che è assolutamente sconsigliabile è farne del terrorismo psicologico. Sbagliato cercare di sfruttare l’attenzione generale e i timori collegati alla pandemia per pubblicare notizie false e allarmistiche. A questo proposito quello che si può fare contro la perdita totale di controllo sulle notizie è aumentare sempre di più la diffusione di informazioni corrette. Necessario sfatare notizie false, imprecise o esagerate sull’argomento.

Fake news e teorici del complotto a confronto

Per alcuni americani è colpa degli americani. Per alcuni gli Usa seguono il “piano Wuhan” e c’è un massivo “cover up”, insabbiamento in atto. l coronavirus è un’arma biologica, ma non cinese. È il verdetto del Medio Oriente. Il virus è “parte di una guerra economica e psicologica degli Usa contro la Cina, per indebolirla presentandola come Paese malato” scrive su Al Watan, quotidiano in lingua araba, Saud Al Shehry, secondo cui “non è una coincidenza” che non ci siano morti di Covid-19 da Tel Aviv a Washington: la malattia è stata “deliberatamente creata per trarre vantaggio dalla vendita di vaccini” da israeliani e americani. Attori maligni russi di nuovo mettono a rischio e minano la sicurezza americana” ha tuonato Philip Reeker, assistente segretario per Europa ed Eurasia. Tutto questo però è “una storia deliberatamente falsa” per Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca che ha respinto le accuse a Washington. Nelle pagine della Komsomolskaya pravda si può leggere invece che il Corona è una “bomba razziale, colpisce esclusivamente gli affetti da sindrome di Down”. Il Centro per la prevenzione della salute Usa ha smentito un servizio della tv asiatica Asahi, secondo cui decine di americani sono già morti senza sapere di essere infetti. Questa è l’epidemia al tempo dei troll. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore Oms, ha chiosato riguardo un’emergenza ormai doppia: “all’Organizzazione mondiale della sanità non stiamo combattendo solo il virus, ma anche i troll e le teorie di cospirazione che indeboliscono la nostra risposta”.

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