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Non regge la tesi del contagio a Singapore dell’imprenditore. A Firenze è caccia al paziente zero per capire com’è giunta sulle rive dell’Arno
Altri due casi positivi sospetti in Toscana e sono quattro in totale ora gli infetti di Covid-19. I tamponi analizzati dai laboratori toscani sono già stati inviati stamani all’Istituto superiore di sanità, in attesa di validazione. Tutti e due riguardano cittadini residenti a Firenze. Intanto, fanno sapere le autorità sanitarie, sono complessivamente 273 le persone in isolamento domiciliare, sotto sorveglianza attiva, a seguito delle indagini epidemiologiche in corso e della prima ricostruzione dei contatti stretti e prolungati dei primi due sospetti positivi, quelli emersi ieri l’altro. Tra le persone isolate figurano anche i contatti con i due cinesi transitati dalla Toscana e poi ricoverati allo Spallanzani di Roma. Il primo dei due nuovi casi toscani è una persona che ha avuto un contatto con l’imprenditore fiorentino che già era stato ricoverato lunedì a Ponte a Niccheri. E’ un vicino di casa, 65 anni, e il suo nome era già emerso all’interno dell’indagine epidemiologica in corso; si trovava già da un giorno ricoverato in ospedale a Careggi per un controllo a seguito di un intervento a cui si era sottoposto un mese prima. Al momento è in isolamento nel reparto di malattie infettive dell’ospedale. Le sue condizioni cliniche sono giudicate buone.
Firenze, caccia al paziente zero
Martedì sera erano già cinquantasette le persone messe in isolamento domiciliare e monitorate dalla Asl tra quelle che complessivamente hanno avuto contatti con l’imprenditore fiorentino di 63 anni ricoverato lunedì per una presunta polmonite, tuttora in osservazione in ospedale e con quadro clinico ritenuto impegnato, ma stazionario. Non regge la tesi del contagio a Singapore. Anche a Firenze, con il primo caso positivo al test diagnostico per coronavirus, scatta, come a Codogno e a Vo’ Euganeo, la caccia al paziente zero. Mentre si ricostruisce la casistica dei contatti per rintracciare le persone da mettere in quarantena obbligatoria: una ventina di persone fra parenti, amici e colleghi, frequentate dall’uomo nelle due settimane prima di avvertire i primi sintomi di quella che credeva essere un’influenza come quella che aveva avuto sua moglie sino al giorno prima.
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