Coronavirus, ecco alcune ricostruzioni sull’inizio del contagio, la settimana scorsa, a Codogno, nel lodigiano, e su come è stato contenuto
Una settimana dopo il primo caso di contagio in Italia da coronavirus, siamo giunti a oltre 500 casi di contagio e 14 morti. Dall’Italia settentrionale, il virus si sta espandendo via via anche in altre regioni. Ma ci sono anche notizie positive, come il numero delle persone in via di guarigione, annunciato quest’oggi dal capo della Protezione Civile e commissario per l’emergenza, Angelo Borrelli.
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Intanto, spuntano delle ricostruzioni su quanto accaduto a Codogno, nel lodigiano, lì dove si è verificato il caso del ‘paziente 1’. Massimo Lombardo, direttore generale dell’Asst di Lodi, racconta che l’intuizione di un rianimatore, nel momento in cui le condizioni del 38enne erano in peggioramento, ha permesso di contenere il contagio. “È stato questo medico – spiega – a decidere di fare il tampone. Fino a quel momento però i dati raccolti non permettevano di classificare il caso come sospetto”. L’uomo, dopo essere stato al Pronto Soccorso il 18 febbraio, era tornato a casa nonostante gli fosse stato consigliato un ricovero prudenziale. Ma la notte stessa era tornato, stando al racconto di Lombardo, presentando un peggioramento dei sintomi. La mattina del 20 febbraio, il ricovero del 38enne in rianimazione. Quindi, l’intuizione del rianimatore, dopo un colloquio con la moglie dell’uomo, di procedere al tampone, dopo aver saputo di una cena in cui era presente un amico da poco rientrato dalla Cina. Tutto ciò, ha permesso di attivare le procedure di protezione del personale medico, contenendo così il contagio.
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