Maria Pia Russo, zia di Ugo il 15enne ucciso nel quartiere Chiaia, chiede giustizia e verità per il nipote che aveva paura delle armi
“Mio nipote non rubava, aveva anche paura delle armi”, questa una delle primissime affermazioni fatte dalla zia di Ugo, il 15nne ucciso a Napoli nella notte tra il 29 febbraio ed il primo marzo da un carabiniere fuori servizio nel cuore di Santa Lucia, nel quartiere Chiaia di Napoli. L’agente si è difeso, uccidendo il ragazzo che lo avrebbe tentato di rapinare con in pugno una pistola a salve.
La zia di Ugo, Maria Pia Russo, ha parlato per la prima volta ai microfoni di Fanpage.it. Non ha lasciato nulla al caso la donna. Ha mosso una grossa accusa nei confronti del carabiniere contestando la ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine.
La zia di Ugo ha raccontato come suo nipote fosse un bravo ragazzo, un giovane lavoratore che aveva paura anche delle armi. Proprio per questo chiede giustizia. “Dicono conflitto a fuoco, dicono tante cose, ma mio nipote non era tipo da armi. Era un ragazzo buonissimo, che conosceva i problemi della famiglia e lavorava come poteva. Faceva di tutto, dal fruttivendolo al pittore, ma sicuramente non rubava, non era capace di farlo”. E non ha risparmiato anche frasi dure come: “Hanno sparato per ucciderlo”.
La zia del 15enne ucciso chiede giustizia e verità
Così tramite la voce della zia, la famiglia del 15enne ucciso chiede di avere giustizia. Maria Pia Russo chiede di sapere la verità e lancia un appello al carabiniere che ha sparato e ha ucciso il nipote Ugo: “Dici la verità, hai 28 anni, passati una mano sulla coscienza, perché anche tu hai dei figli e possono capitarti problemi economici che ti portino a fare qualche reato. Mio nipote te lo porti sulla coscienza, avresti potuto sparargli alle gambe e invece hai puntato alla testa e al torace, per ucciderlo. Devi pagare con la giustizia“.
LEGGI ANCHE –> Leggi tutto sulla vicenza
Un ragazzo timido e riservato, il ricordo della zia di Ugo
Un ragazzo “bravo, quieto e riservato” è stato descritto da Ugo, così timido da abbassare la testa in strada se qualcuno lo salutava: “abbassava lo sguardo per la timidezza” ha aggiunto la donna. E sulla situazione familiare non facile Maria Pia Russo non si sottrae. Ha spiegato come suo fratello, padre di Ugo, abbia avuto sì dei precedenti ma ormai accantonati: “Sì, è vero, mio fratello ha precedenti, ma che risalgono al 2004, oggi siamo nel 2020 e sono sedici anni che mio fratello non ha problemi con la legge”.
E sull’uso delle armi da parte del nipote aggiunge: “Aveva paura delle armi, se sparavano scappava di sopra e diceva di chiuderci dentro, altro che conflitto a fuoco come stanno dicendo. Vogliono cercare di giustificarsi dicendo così”.
LEGGI ANCHE –> Ragazzo uscciso a Napoli, emergono nuovi dettagli