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Coronavirus, il nobel Montagnier: “C’è un’altra verità che non raccontano”

Coronavirus Italia (Getty Images)

C’è un’altra verità che non dicono i media.. E’ quanto emerge dall’intervista realizzata su Pandora Tv a Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina

Non bisogna soffermarsi alle informazioni più diffuse. E’ quanto emerge dall’intervista realizzata da Giulietto Chiesa su Pandora Tv a Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008 e scopritore del virus HIV. “Montagnier ha condiviso la mia incredulità sul fatto che il virus sia nato nel mercato di Wuhan per poi saltare da un animale, e ancora non si sa quale, all’uomo. E’ una teoria, ma ce ne sono anche delle altre, come quella che stessero lavorando a un vaccino che poi si è trasformato in un mostro”, spiega Chiesa ad Affaritaliani.it raccontando il pensiero del premio Nobel. “L’altra preoccupazione condivisa è che possano esserci sperimentazioni di virus che possono intaccare il dna di qualsiasi essere umano. Potenzialmente si tratta di armi di distruzione di massa”. “C’è uno studio dell’Università di Cambridge – e personalmente ritengo che sia già così – secondo il quale un virus può attaccare su base etnica, colpendo quindi alcune popolazioni lasciandone altre intatte. Un’altra pericolosissima arma di distruzione di massa.

L’altra verità e il panico da evitare

Mi chiedo – argomenta Chiesa – se non sia giunto il momento che un organismo internazionale indaghi per capire dove lavorano e che cosa fanno tutti questi ricercatori. Lavorano nella totale segretezza e che sono potenzialmente un pericolo per l’umanità. Su questo punto invito a guardare il video di Roberto Quaglia sempre su Pandora Tv. Ci sono decine di fatti già accertati che precedono la vicenda del coronavirus da anni. Esiste un’ipotesi diversa rispetto a quella che ci raccontano tv e giornali. Ma ormai viviamo in un Paese dove solo porsi delle domande diventa scandaloso. Ho chiesto a Montagnier se tutto ciò sia possibile e lui non si è affatto indignato. Anzi, con pacatezza, ha risposto che è possibile. Poi se leggo sul New York Times che quanto sta accadendo in Cina, e ora anche in Italia, porta vantaggi per gli Stati Uniti d’America mi pongo molte domande”, sostiene ancora Chiesa. “Un altro punto dell’intervista al premio Nobel – spiega Chiesa – è quello di non farsi prendere dal panico per il coronavirus. Non è una malattia così pericolosa come ci è stata presentata, bisogna difenderci ma in maniera ordinata. Anche perché, è il pensiero di Montagnier, lo stato di panico produce enzimi che indeboliscono il sistema di difese del corpo rendendolo più vulnerabile alla malattia”.

(Getty Images)

Leggi anche > Coronavirus, il ceppo italiano è diverso

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