Coronavirus, l’assessore Gallera ai lombardi: “Non uscite da casa!”

Giulio Gallera
L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera (foto dal web)

Non uscite da casa! E’ l’avvertimento dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera ai cittadini

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera a SkyTg24 parlando dell’emergenza coronavirus, ha affermato: “E’ vero che la patologia ha una grossa diffusione ma il 50% la supera senza accorgersene e il 40% non ha gravi problemi. Però c’è un 10%, che è quello che va in terapia intensiva, e sono quasi tutte persone che hanno più di 65 anni. Quindi invito gli anziani a uscire il meno possibile nelle prossime due/tre settimane”. Lo ha detto . “Noi con i comuni stiamo coinvolgendo la protezione civile e il volontariato per portare da mangiare a casa sui modelli del piano caldo che fanno i comuni d’estate – ha aggiunto Gallera -. Quindi rimanete a casa, ci sarà un contatto dei servizi sociali per chi non ha la possibilità di avere qualcuno che lo aiuta. Non andate a giocare a bingo o a carte, rimanete in casa. E’ importante per voi, per limitare di più la diffusione e per il nostro sistema sanitario”.

Non uscite da casa! ecco i numeri della Lombardia

Gallera ricorda che “oggi i numeri ci dicono che 984 sono i positivi; il 50% di questi è asintomatico, quindi nel proprio domicilio; 406 sono in ospedale in situazione stabile e 106 sono in Terapia intensiva. Il sistema c’è e sta reggendo molto bene, è ampio e solido. E’ chiaro che questo incalzare così imponente della malattia ci sta mettendo a dura prova“. “La Lombardia – ha ricordato – ha un buon numero” di letti di “terapia intensiva, cioè 900 posti. Ne avevamo destinati ai pazienti di coronavirus 121 e ne stiamo recuperando in queste ore altri 50. Poi abbiamo chiesto a un privato accreditato, che sta rispondendo positivamente, e già oggi ci sarà una riunione operativa dei direttori sanitari che ha lo scopo di individuare altre terapie intensive“. “E’ evidente che, di fronte a una grande emergenza, su 900 posti” totali per la terapia intensiva, “che servono per chi ha un infarto o un ictus – ha evidenziato Gallera – parte di queste possono essere dirottate. Già da adesso abbiamo chiesto agli ospedali privati di rallentare l’attività elettiva del 70%, cioè di liberare le terapie intensive in un paio di giorni”.

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Coronavirus (Getty Images)

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