Coronavirus sintomi | “Scoperta importante sulla malattia”

Coronavirus sintomi e trasmissione: recentissimi studi condotti sulla patologia ormai diffusasi in tutto il mondo pongono all’attenzione nuovi dati.

Coronavirus sintomi
Coronavirus sintomi e trasmissione FOTO yeslife

La autorevole rivista scientifica ‘Nature‘, nell’ambito di un articolo inerente il Coronavirus, i sintomi della malattia (come ben noto ormai, molto simili a quelli dell’influenza ma cronici e persistenti) ed altri aspetti che essa comporta, ha riportato anche un aggiornamento alquanto significativo relativo alla stessa. Seguendo quelli che sono i risultati ottenuti da un recente studio compiuto in Cina da alcuni specialisti, ‘Nature’ fa sapere che chi ha condiviso gli stessi ambienti con soggetti affetti da virus Covid-19 ha una possibilità compresa fra il 3 ed il 10% di risultare positivo alla patologia. E che il Coronavirus viene trasmesso non soltanto per via aerea.

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Coronavirus sintomi, nuovi dati ed altro: i ceppi non sono mutati

Il contagio può infatti avvenire anche in altri modi. Secondo la rivista scientifica statunitense anzi, l’infezione da Coronavirus per via aerea non sarebbe neanche il modo più diffuso di ammalarsi. Sempre gli stessi studiosi hanno anche analizzato a fondo il ceppo del Coronavirus denominato SarsCoV2, riscontrando come lo stesso non sta mutando in maniera importante. Sotto analisi del microscopio sono finiti 104 ceppi estrapolati fra alcuni pazienti malati in Cina e ricoverati dallo scorso mese di dicembre. Il confronto tra il virus di quest’ultimi e quello che ha colpito soggetti entrati invece negli ospedali da poco ha mostrato dei valori molto simili. Il tutto con un tasso percentuale pari al 99,9%.

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Mancano soggetti per testare i potenziali rimedi

Altri dati significativi: l’età media delle persone contagiate si attesta sui 51 anni. Parecchi dei casi di trasmissione della malattia sono avvenuti proprio negli ospedali, come anche nelle abitazioni privata o nelle carceri. E questo testimonia come lo stretto contatto porti il virus a contagiare altri soggetti. Procedono nel frattempo anche le ricerche per cercare di mettere a punto dei possibili rimedi. Il numero di casi in Cina sembra stia tendendo a diminuire, ma mancano soggetti disponibili a fare da test per gli studi clinici in corso. Si sta facendo comunque di tutto per arginare la patologia.

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