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Coronavirus, il ministro Speranza resta in allerta

A Palazzo Chigi, nel corso del vertice sull’emergenza coronavirus, il ministro della Salute ha spiegato che al momento “La situazione è seria”

Il ministro Roberto Speranza (GettyImages)

Il governo non abbassa la guardia sulla situazione coronavirus. Se da un lato chiede meno all’allarmismo dall’altro puntualizza che la situazione attuale, nel nostro Paese, non può essere sottovalutata. Lo avrebbe confermato anche il ministro della Salute Roberto Speranza, ieri sera, durante il vertice sull’emergenza coronavirus. Un incontro tenutosi a Palazzo Chigi alla presenza di tutte le forze parlamentari.

“La situazione è seria, da non sottovalutare – ha puntualizzato Speranza che in merito al Covid-19 resta in allerta – ci sarà una evoluzione della diffusione globale ancora per alcune settimane”. Così il ministro mette in chiaro che c’è ancora molto da lavorare per cercare di uscire da quella che in Italia è ormai una vera emergenza. L’obiettivo primario, infatti, per Speranza è quello di contenere quanto più possibile “la diffusione e la mitigazione dell’impatto sul servizio sanitario nazionale“.

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Coronavirus, per Speranza: “La situazione ancora non è chiara”

Da quanto trapela dal vertice romano sul coronavirus, il ministro della Salute avrebbe tirato anche un breve bilancio. Un focus su ciò che al momento è chiaro e quello che non lo è ancora. “L’80% dei casi è simile a influenza, 15% invece gestibile con cure – avrebbe sottolineato Speranza – mentre il 5%” dei casi di coronavirus si manifesta con “crisi respiratorie“.

Oltre a questo però la situazione per il ministro non è ancora ben definita, sarà più chiara “non prima di un’altra settimana, dieci giorni“. Il motivo? Ad “oggi scopriamo casi di persone contagiate precedentemente alle misure adottate dal governo – ha precisato Speranza – Domenica si capiranno gli effetti sulla zona rossa”.

Spazio poi anche alla situazione negli ospedali: “Si sta cercando di aumentare del 50% la quota dei letti in rianimazione, del 100% quella dei letti in pneumologia e malattie infettive – ha continuato il ministro – È possibile che si arrivi a un nuovo Dpcm che raccolga ulteriori indicazioni degli scienziati, prevedendo una grande campagna di comunicazione”.

E proprio su questo Speranza aveva chiesto aiuto e sostegno da parte degli italiani a Dimartedì su La7 richiamandoli alla responsabilità: “Chiediamo uno sforzo a ogni cittadino – l’appello – ciascuno può fare la propria con pochi semplici atti”.

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Il ministro della Salute Speranza (GettyImages)

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