Politecnico di Milano, dai calcolatori la ricerca dei farmaci anti-coronavirus

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Dal Politecnico di Milano arriva la ricerca dei farmaci per il coronavirus. Messe insieme più realtà universitarie e di ricerca d’Europa

Cercare farmaci efficaci per combattere il coronavirus. E’ questo l’obiettivo di centri di ricerca. Tra questi c’è Supercalcolo Cineca, attraverso la piattaforma Exscalate. Questa è la piattaforma sviluppata da Dompé farmaceutici con Cineca e Politecnico di Milano, la base da cui parte il progetto presentato in Europa. Riunisce 18 istituzioni e centri di ricerca in 7 Paesi europei: “In questa prima fase, tramite i supercomputer stiamo simulando il comportamento delle proteine che consentono al virus di replicarsi in modo da poter testare virtualmente le molecole farmaceutiche più efficaci a inibire il virus, e poter poi passare alla fase di validazione in laboratorio accelerando la produzione di farmaci efficaci per ridurne la replicabilità. Nei vari centri del network stiamo lavorando sulle diverse proteine in parallelo — spiega Sanzio Bassini, direttore Supercalcolo Cineca —. Ogni proteina richiede almeno una settimana di simulazione continua su 16 nodi del supercomputer Cineca. Con un computer normale ci vorrebbero almeno quattro mesi per ogni proteina. I risultati delle simulazioni saranno poi analizzati tramite la piattaforma Exscalate».

La ricerca dei farmaci: la strategia

La strategia europea è quella di creare un modello di riferimento e standard scientifici sostenibili per dare risposte veloci a qualsiasi scenario di pandemia, identificando in modo rapido i farmaci più efficaci. «Si chiama “urgent computing”, ovvero la possibilità di creare una infrastruttura che permetta di accedere in tempi brevissimi ai supercomputer, e alle reti internazionali della ricerca, in caso di emergenze sovranazionali: dalle epidemie alle emergenze climatiche, ai terremoti — commenta ancora Bassini —, per supportare quindi non solo la ricerca ma anche il sistema delle decisioni. Quante volte, in questi giorni, ci siamo chiesti se il sistema era pronto?».

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