Coronavirus, cosa c’è dietro il mancato annuncio di pandemia globale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità? Ecco il motivo
Salgono i numeri del contagio del coronavirus in Italia. Stando alle cifre diffuse ieri sera da parte della Protezione Civile, siamo a 107 morti in totale con 2706 contagi in tutto, mentre sono 276 le persone guarite. E se il trend delle guarigioni può essere incoraggiante, sono tutti da capire gli sviluppi sulla vita del nostro paese nei prossimi giorni, stando anche al nuovo decreto legge varato dal governo Conte. Le raccomandazioni e le limitazioni in termini di accortezza sanitaria potrebbero, alla lunga, avere degli effetti molto consistenti dal punto di vista sociale ed economico. Il tutto, mentre il contagio si diffonde sempre più anche nel resto del mondo. Eppure, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità non siamo ancora alla pandemia globale. Come mai?
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La motivazione potrebbe essere di carattere economico. Infatti, le obbligazioni assicurative, vendute nel 2017 dalla Banca mondiale per raccogliere fondi per i paesi poveri in caso di pandemia globale, sono quotate fino al 40% in meno del loro valore nominale in seguito all’esplosione del coronavirus. Qualcosa di simile era accaduto anche quando si era verificata l’epidemia di ebola. Queste obbligazioni sono soggette a maturazione dopo un periodo di circa cinque mesi, superato il quale il rendimento (già adesso all’11%) può schizzare alle stelle. Dunque, la dichiarazione da parte dell’Oms della pandemia determinerebbe o l’arrivo a scadenza dei bondi, o l’impugnazione della clausola di annullamento degli investimenti per sbloccare i fondi a favore dei paesi poveri di cui sopra.
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