Quanto sta avvenendo nel mondo per via del Coronavirus porta a preoccupazioni legittime. E l’Oms riceve delle critiche forti per come sta gestendo le cose.
Il Coronavirus ora fa paura, non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa. Dopo essere deflagrato in Cina – dove da dicembre ad oggi la malattia ha fatto circa 3mila morti – ora anche più vicino a noi altri Paesi esprimono dei grossi timori. È in particolare il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, a parlare di “pandemia di portata mondiale”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sempre evitato tale termine, “pandemia”, per non innescare la paura. Ma Spahn è realista e guarda alle cose per come sono. Certo, il termine “pandemia” non è sinonimo di apocalissi o di catastrofe virale, ma il cinema in particolare ed un certo modo di fare notizie lo fanno passare come tale. Comunque ci sarebbe una spiegazione dietro a questa reticenza da parte dell’Oms. E cioè che il virus Covid-19 che veicola il Coronavirus non avrebbe ancora tutte le caratteristiche richieste tali da farlo ritenere pandemico.
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Ma proprio la situazione attuale non sembra fare altro che mostrare tutte le debolezze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Che già aveva mostrato il fianco durante la crisi sanitaria scaturita a margine di una grave epidemia di Ebola in Africa, tra 2014 e 2016. Le risposte fornite allora non furono sufficienti a contenere l’emergenza. Colpa di eccessiva burocrazia e di una tendenza a piegarsi fin troppo a richieste ed esigenze dei suoi stati membri. Ancora oggi l’Oms classifica il Coronavirus con un rischio moderato e sembra mostrarsi fin troppo accomodante con la Cina e con le sue richieste di evitare ripercussioni in ambito economico. Un alto funzionario della stessa aveva elogiato proprio la Cina nei giorni scorsi per gli sforzi fatti. Una cosa che era suonata come fin troppo stonata in relazione a quanto ancora sta accadendo.
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Nel frattempo, in Italia è arrivato il momento di mitigare la diffusione del Coronavirus. Come richiesto dal primo ministro Conte nel suo discorso alla nazione, serve intraprendere le misure necessarie. Ovvero curare di più l’igiene, limitare le uscite ed i contatti umani diretti, stare ad almeno un metro di distanza dagli altri. Ed avvertire subito le autorità preposte nel caso di presunto contagio. Gli ospedali ora vanno preservati, così come i pronto soccorso e gli altri centri medici. E, cosa non meno importante, occorre rispettare le regole ed usare buonsenso.
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