Nuova conseguenza del Coronavirus in Italia: rinviato infatti il referendum per il taglio dei parlamentari, il cui voto era stato previsto per il 29 marzo
La decisione sarebbe stata presa. Mancherebbe ormai solo l’ufficialità, ma sarebbe ormai certo che il referendum per il taglio dei parlamentari sarà rinviato. Secondo quanto riportato da ‘La Stampa‘ che lo ha appreso da fonti di governo, non si terrà alcun voto il prossimo 29 marzo. Slitta così la consultazione referendaria a seguito dell’emergenza Coronavirus. Una scelta attesa è per certi versi scontata dopo che l’esecutivo aveva deciso di chiudere le scuole e di cancellare ogni tipo di manifestazione pubblica per cercare di frenare i contagi.
L’ufficialità sarebbe attesa al termine del Consiglio dei Ministri. All’interno di esso, oltre a questo tema, si starebbe discutendo anche di un altro. Si tratterebbe del possibile scostamento sul deficit di bilancio. Per quanto riguarda il referendum costituzionale, questo verrà tecnicamente “sospeso” con rinvio a data da destinarsi. Il Governo ha una scadenza fissata al prossimo 20 marzo per stabilire una nuova giornata elettorale.
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Coronavirus, referendum per il taglio dei parlamentari rinviato: niente voto il 29 marzo | Gli scenari
Una delle ipotesi sarebbe quella di fissarla a maggio, ma potrebbe essere anche una data anteriore. In questi casi sarà sufficiente solo un nuovo decreto del Presidente della Repubblica. Qualora invece fosse posteriore al 20, si dovranno ricominciare le procedure da capo. La data deve essere tra il 50esimo e il 70esimo giorno successivo all’emanazione del decreto. In questo caso i tempi per la convocazione di una nuova data potrebbero allungarsi. Uno degli scenari sarebbe quello di accorpare il voto referendario a quello delle elezioni regionali e comunali.
Potrebbe dunque avvenire un election day mai visto prima. Secondo alcuni costituzionalisti non ci sarebbe nessun divieto di accorpare le date. Sarebbe è infatti possibile per i referendum confermativi, come questo, ma non per quelli abrogativi e in caso di elezioni politiche. In caso di conferma della legge sul taglio dei parlamentari, alla Camera i deputati eletti passerebbero da 630 a 400. Al Senato invece i onorevoli scenderebbero da 315 a 200. In totale il numero dei parlamentari diminuirebbe, a partire dalle prossime elezioni politiche, da 945 a 600.
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