Il governatore della Lombardia dopo la decisione per contrastare la diffusione del coronavirus chiede che un genitore resti a casa con i filgi
Dopo la decisione del governo di chiudere le scuole di tutta Italia fino al 15 marzo per contrastare la diffusione del coronavirus arriva la richiesta del governatore della Lombardia. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha chiesto, ieri sera, che almeno un genitore possa restare a casa con i propri figli.
“Abbiamo avanzato al governo la richiesta per consentire ad almeno uno dei genitori di poter stare accanto ai bambini, per quelle famiglie che non hanno la possibilità di affidarli ad altre persone”, ha spiegato il governatore in un messaggio video alla conferenza stampa in corso a Palazzo Lombardia.
Questa la decisione scaturita dopo l’incontro con il ministro della Salute, Roberto Speranza proprio nella sede del governo regionale. In seguito alla disposizione dalla presidenza del Consiglio arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, Fontana ha subito avanzato la sua richiesta. Un gesto per venire incontro alle famiglie e “consentire a uno dei due genitori di rimanere a casa per accudire bambini, se non hanno altre persone a cui affidarli”.
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Il sostegno del governo alla Lombardia
“Era doveroso, ed è doveroso, da parte del governo, essere a fianco della Regione Lombardia, del presidente Fontana, degli assessori regionali e di tutti i dirigenti e, in modo particolare, mi sia consentito dirlo, di tutti i medici infermieri e professionisti sanitari che sono sul fronte a combattere questa battaglia per evitare un ulteriore diffusione del coronavirus”, ha detto il ministro Speranza a margine dell’incontro svoltosi a Milano.
“Dobbiamo lavorare insieme, il coronavirus si può battere, ma c’è bisogno di un grande lavoro da fare insieme – ha concluso il ministro – La Regione Lombardia sta facendo tutto il possibile, ha il massimo sostegno del governo, siamo uniti in questa battaglia”.
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Coronavirus, le necessità della Lombardia
La Lombardia è la regione più colpita dal coronavirus. In queste ore si sta facendo la conta delle necessità di cui il territorio ha bisogno. Primo tra tutti il settore sanitario. Servono, secondo le stime fatte, 500 medici e 1.000 infermieri qualificati.
A riportare il quadro delle esigenze urgenti è l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera. L’apertura di nuove unità di terapia intensiva è “condizionata all’acquisizione di personale: sono 500 i medici di cui abbiamo bisogno e 1.000 gli infermieri qualificati” ha spiegato.
Proprio per questo la giunta della Lombardia ha chiesto al ministro Speranza durante l’incontro di ieri a Milano “flessibilità assoluta e totale nell’assumere personale“, “incentivi economici“, oltre alla possibilità di “poter assumere a chiamata“. Nei prossimi giorni saranno “anticipate le lauree nelle scuole di infermieristica” per dare la possibilità ai neo-infermieri di essere attivi e disponibili in tempi brevi. Inoltre saranno predisposte “assunzioni a chiamata o concorsi veloci per anestesisti e pneumologi”, ha sottolineato Gallera.