Il decreto Coronavirus prevede una serie di importanti provvedimenti volti a fornire un aiuto concreto agli italiani. La manovra nel dettaglio.
Il decreto Coronavirus annunciato ufficialmente dal Governo la sera del 4 marzo 2020 comporta una serie di importanti provvedimenti. Non riguarda solamente la chiusura di scuole e di luoghi di aggregazione pubblica fino ad almeno il 15 marzo. In esso infatti trovano posto diverse agevolazioni per dare un concreto aiuto alle famiglie colpite in maniera diretta dalla malattia che imperversa ormai da diverso tempo in Italia. L’impatto della presenza del virus Covid-19 sul nostro territorio comporterà conseguenze gravi in ambito economico, in tutti i settori concepibili. Lo stesso Governo ha voluto inserire una norma in grado di consentire ad uno dei genitori di assentarsi dal lavoro per badare ai figli piccoli, qualora ce ne siano. Possibile anche l’inserimento di un voucher baby sitter per tutto il 2020.
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Tale voucher andrebbe a sostenere i costi per avvalersi dei servizi di una figura da baby sitter, appunto. Vanno prese delle opportune valutazioni economiche in tal senso. L’Italia ha chiesto ufficialmente aiuto alla UE per ottenere fondi urgenti a sostegno dei propri cittadini. Tornando al congedo parentale, si tratta di un periodo di astensione definito facoltativo e che riguarda genitori con bambini di età non superiore ai 12 anni. Per i genitori adottivi o affidatari il congedo parentale spetta con le stesse modalità entro i primi 12 anni dall’ingresso del minore nella famiglia indipendentemente dall’età del bambino. È previsto un periodo massimo di congedo parentale di massimo 10 mesi, con un ulteriore mese aggiuntivo “se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno tre mesi”.
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Ci saranno anche degli sgravi fiscali, con il congelamento delle bollette, più reddito a disposizione per la spesa. Annunciata una proroga di quelli che sono i termini di comunicazione delle informazioni per dichiarare il 730. Il provvedimento non riguarderà soltanto i residenti della Zona Rossa di Lombardia e Veneto ma anche il resto d’Italia. Lo slittamento in totale interesserà circa 20,5 milioni di contribuenti, tra i quali 12,4 di lavoratori e 8,1 mln di pensionati. Il modello 730 slitterà al 30 settembre, a fronte della data originaria del 23 luglio nel 2019 e del 31 marzo nel 2020. Per eventuali conguagli, gli stessi si verificheranno nella prima finestra utile di retribuzione e nel primo mese dopo la liquidazione del modello.
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