Sappiamo ancora troppo poco di questo virus. Ad esempio emerge che tra i sintomi del Coronavirus non ci sono solo la febbre, la dispnea (difficoltà a respirare) ma anche sintomi gastrointestinali come la diarrea e l’emottisi (emissione di sangue dalle vie respiratorie). Quali sono invece le complicazioni più diffuse e chi riguardano?
Oltre alla febbre e alla dispnea (difficoltà a respirare) sappiamo ora che tra i sintomi meno comuni ci sono quelli gastrointestinali (diarrea) e l’emottisi, l’emissione di sangue dalle vie respiratorie (ad esempio con un colpo di tosse).
Ed è grazie ai dati dei 155 pazienti italiani deceduti al 6 marzo raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che oggi conosciamo meglio il virus.
Secondo il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro: «Questi dati suggeriscono che, per chi presenta solo febbre, è sufficiente allertare il proprio medico rimanendo a casa».
Chi rischia maggiormente perchè a rischio di complicazioni è, sempre stando ai dati, chi soffre di patologie cardiovascolari e chi è iperteso.
Perchè i cardiopatici sono maggiormente a rischio di complicazioni
Secondo la scienza c’è forse un legame tra cardiopatie e CoV-2019. Si tratta di un particolare enzima chiamato ACE2 (enzima di conversione dell’angiotensina 2) che parrebbe giocare un ruolo sia nell’apparato cardiovascolare sia nel sistema immunitario. Lo sostiene una ricerca pubblicata su Nature Reviews Cardiology, coordinata da Ying-Ying-Zhen, del Dipartimento di Cardiologia dell’Università di Zhengzhou.
Inoltre, Ciro Indolfi, presidente della Società italiana di Cardiologia, spiega a Il Sole 24 ore: «I pazienti con infarto miocardico infettati dal coronavirus hanno presentato una prognosi peggiore così come in pazienti con ridotta funzionalità cardiaca l’infezione ha provocato un peggioramento dello scompenso e la morte». Inoltre «l’ampio utilizzo di farmaci antivirali (in circa il 90% dei pazienti affetti da Covid-19) può essere collegato ad un peggioramento della funzione cardiaca».