Coronavirus, la speranza per l’Italia arriva dalla Cina

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Coronavirus (Getty Images)

Coronavirus, la speranza arriva dalla Cina. Lì si stanno attuando delle misure ed è riuscita non solo a contenere il contagio, ma anche a farlo regredire

L’emergenza italiana per il coronavirus cresce, senza tregua. Una situazione ormai incontrollata che sta cambiando le vite degli italiani in maniera lenta ma costante, dal primo contagio. Il tasso di mortalità del coronavirus in Italia è difficilmente comparabile con quello della Cina. A rilevarlo è l’Istituto Superiore di Sanità. Infatti anche se, paradossalmente, in termini assoluti la mortalità è superiore nel suo complesso in Italia che in Cina, in realtà in termini relativi è vero il contrario. La Cina ha attuanto delle misure draconiane, che alcuni analisti hanno inizialmente giudicato eccessive. Tuttavia è riuscita non solo a contenere il contagio, ma anche a farlo regredire nelle regioni più colpite, come quella dell’Hubei. Il Ministero della Salute di Pechino ha annunciato che ieri ci sono stati soltanto 44 nuovi casi di persone contagiate a Wuhan, epicentro della crisi. Come ha riportato il Global Times: “nella battaglia contro il coronavirus (Covid-19), il mondo è testimone dei vantaggi del sistema socialista. Questo ha consentito di prendere decisioni efficientemente, mobilizzando con successo varie forze e mettendo in comune ingenti risorse per realizzare grandi imprese”.

Coronavirus, la speranza dalla Cina: metodi approvati

Pertanto, nei giorni scorsi sia “l’Oms, che ha visitato differenti regioni della Cina in febbraio, sia il giornale di medicina più prestigioso del mondo, The Lancet, hanno espresso la loro approvazione per i metodi cinesi nella prevenzione e nel controllo della pandemia”. Anche qui in Italia è necessario riconoscere che il modello cinese ha funzionato nel contenere quella che il Presidente Xi Jinping ha definito la più grave emergenza sanitaria nel proprio paese dal 1949. Questo non significa che bisogna ripetere pedissequamente le misure adottate dalla Cina. Siano ormai tutti concordi che una quarantena massiccia nelle aree più colpite non solo è auspicabile, ma inevitabile e le misure adottate dal governo italiano vanno in questa direzione, ma essere consapevoli che solo l’intervento dello stato nella vita economica può essere d’aiuto sia per limitare i danni che per fare ripartire l’economia quando l’emergenza sarà superata.

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