Il professor Massimo Galli, primario del reparto di Infettivologia dell’Ospedale Sacco di Milano, ha parlato in merito alla riapertura della prima area colpita dal nuovo coronavirus.
Il professor Massimo Galli, primario del reparto di Infettivologia dell’Ospedale Sacco di Milano, si è espresso in merito all’allargamento della zona rossa. A seguito del Decreto in vigore da ieri, infatti, quest’ultima è stata estesa a tutta la Lombardia ed altre 14 province del Nord. Tramite un intervento ai microfoni della trasmissione Circo Massimo condotta da Massimo Giannini in onda su Radio Capital ha parlato delle proprie perplessità.
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Il primario del reparto di Infettivologia dell’Ospedale Sacco di Milano, ha espresso le proprie perplessità sull’allargamento della zona rossa. Il professor Massimo Galli, intervenuto nella trasmissione Circo Massimo condotta da Massimo Giannini in onda su Radio Capital non ha lasciato spazio a dubbi.
Stando a quanto riferisce la redazione di Fanpage, il primario avrebbe affermato: “Non capisco perché si va verso la riapertura in Lombardia dell’area colpita per prima. In Veneto è stata fatta una ricerca epidemiologica a tappeto e sono state trovate decine di casi asintomatici, mentre nella zona rossa lombarda questa ricerca non è stata fatta, per cui riaprire adesso vuol dire creare ulteriore confusione. Chissà dove andremo a finire”. Massimo Galli ha poi proseguito dicendo: “Forse qualcuno che dovrebbe pensare a determinate cose non le pensa. Forse i politici dovrebbero finirla di darsi le colpe ed essere uniti e fare le cose giuste“.
Un attacco poi durissimo quello del primario rivolto a chi a suo avviso parlerebbe senza cognizione di causa: “C’è molta gente che parla e diversa lo fa a sproposito. In 42 anni di professione come specialista di malattie infettive non ho mai visto qualcosa del genere. Siamo stati costretti – riporta Fanpage- a ribaltare i reparti e siamo portati quasi verso il collasso delle strutture sanitarie“. Ed ancora: “Non servono grandi risorse per creare nuovi posti letto in terapia intensiva, il problema è che mancano le persone qualificate per lavorarci. Uno specialista non lo formi in un giorno“.
Massimo Galli ha poi inviato un messaggio ai giovani, lanciando un accorato appello: “Gli adolescenti si considerano immortali, ci siamo passati tutti. Ma così – riporta la redazione di Fanpage– rischiano di avere la responsabilità di portare a nonni e genitori un cliente assai più dannoso che per loro. A costo di essere detestato, dico che i locali e i punti di aggregazione vanno chiusi pure nelle regioni non ancora intensamente coinvolte dal problema“.
Il primario di infettivologia del Sacco di Milano ha aggiunto: “In tempi brevi non saranno più sufficienti le misure prese per la quarantena. Molte persone non hanno una casa adatta all’isolamento. È ora di requisire qualche albergo. Dobbiamo tentare di contenere un’ulteriore espansione del virus. Molti buoi – riferisce Fanpage– sono già scappati ma per ricondurne almeno un po’ nelle stalle bisogna interrompere la catena di contagi“.
Sui numeri del contagio Galli non ha dubbi: “Quelli che abbiamo visto fino ad ora, sono soprattutto casi di persone contagiate prima del 21 febbraio, quando sono state fatte le prime diagnosi. Per capire come si metteranno le cose ci vorrà del tempo. Ma non ci dobbiamo meravigliare se ci sarà un ulteriore incremento significativo nei prossimi giorni. E noi – riporta Fanpage– speriamo di reggere“.
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