Il coronavirus crea grosse difficoltà negli ospedali. Per i malati oncologici arriva il prezioso consiglio dell’associazione
Il coronavirus crea grosse difficoltà negli ospedali. In Lombardia sono vicini al collasso in questi giorni e non può essere garantita la massima assistenza ad altri malati. Tra questi vi sono i malati oncologici che hanno bisogno di cure costanti. A loro sostegno è intervenuta l’Associazione Italiana di Oncologia Medica. Costoro sottolineano la necessità, di fronte all’emergenza coronavirus, di posticipare in alcuni casi le cure anticancro programmate. “Meglio rinviare i trattamenti di chemioterapia in ospedale e le visite programmate di controllo». È inoltre opportuno valutare caso per caso l’eventuale rinvio della terapia, in base al rapporto tra i rischi dell’accesso in ospedale e i benefici attesi». L’Aiom, affermano Giordano Beretta, presidente Aiom, e Saverio Cinieri, presidente eletto della società scientifica, «manifesta grande solidarietà a tutti gli oncologi medici e a tutti gli operatori di area oncologica. Costoro al fianco degli altri medici, degli infermieri e di tutti gli operatori sanitari, stanno affrontando o si preparano ad affrontare l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus. In particolare, il nostro pensiero va a chi è impegnato in prima linea nelle zone rosse e nelle Regioni dove i contagi sono ad oggi più alti”.
Il prezioso consiglio, parlano gli esperti
«Siamo consapevoli che a causa delle difficoltà operative legate al carico di lavoro del personale sanitario, che già interessa alcuni ospedali e probabilmente ne vedrà interessati altri a breve, potrebbe essere necessario anche differire parte dell’attività programmata per i pazienti oncologici – spiegano Beretta e Cinieri -. Siamo in tempi di grande e imprevista emergenza e tutta la Nazione è chiamata ad una prova impegnativa. Il momento è difficile per le quotidiane pratiche di noi oncologi e dei nostri pazienti oncologici, già impegnati in un complesso percorso di malattia». Aiom, concludono, «invita tutti gli associati a rispettare scrupolosamente, e a divulgare capillarmente, le direttive del Ministero della Salute e delle altre autorità competenti, al fine di tutelare la salute di tutti noi ed aiutare a limitare il più possibile i contagi».
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